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martedì 28 Ottobre 2025
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Lea, Gemmato: “Con l’aggiornamento, Ssn più equo e offerta assistenziale più ampia”

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Roma, 28 ottobre – “Con l’intesa in Conferenza Stato-Regioni sui nuovi livelli essenziali di assistenza compiamo un ulteriore passo verso la modernizzazione del Servizio sanitario nazionale e la piena attuazione del diritto alla salute sancito dalla Costituzione. Dopo 8 anni dall’ultimo aggiornamento, i cittadini potranno contare su un’offerta assistenziale più ampia, aggiornata e coerente con le più recenti evidenze scientifiche e tecnologiche”.

Questo il commento, affidato a una nota stampa, che il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato (nella foto), ha riservato all’intesa sui nuovi Lea sancita nella seduta della Conferenza Stato-Regioni dello scorso 23 ottobre. “È un pacchetto di misure che unisce innovazione e sostenibilità, frutto di un lavoro tecnico indipendente e accurato della Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea, basato su solide evidenze scientifiche e su un confronto costruttivo con le Regioni” afferma l’esponente di governo. “Con questo provvedimento rafforziamo il principio di equità che è alla base del nostro servizio sanitario: garantire a tutti, ovunque si trovino, prestazioni di qualità, appropriate e tempestive, valorizzando al contempo le professionalità e rendendo più efficiente l’intera rete assistenziale”.

Il sottosegretario evidenzia in particolare “la proposta di estendere a otto nuove malattie rare il programma di screening neonatale”, che “conferma il primato internazionale dell’Italia nella diagnosi precoce di queste patologie. A queste si aggiunge l’ingresso definitivo del test per la Smaun passaggio atteso e fondamentale per assicurare uniformità di prestazioni su tutto il territorio nazionale, a conferma dell’impegno del Governo nel ridurre i divari nell’accesso alle cure”.

L’aggiornamento dei Lea – si legge nella nota ministeriale – include inoltre nuove malattie rare in esenzione e nuove prestazioni per la salute mentale e i disturbi del comportamento alimentare, l’accesso a test diagnostici non invasivi e l’ampliamento delle esenzioni per tre patologie croniche e invalidanti fra cui la fibromialgia, per la quale da tempo i pazienti richiedevano il riconoscimento. E ancora: prestazioni di prevenzione oncologica e genetica e la ridefinizione di percorsi radioterapici ‘a pacchetto’ più razionali, per migliorare l’appropriatezza organizzativa e clinica. In quest’ottica, si è provveduto a eliminare alcune prestazioni obsolete e a inserire modifiche nelle definizioni contenute nel Dpcm, in linea con l’evoluzione delle conoscenze.

“Sono certo che le commissioni parlamentari procederanno speditamente nei passaggi necessari al perfezionamento del provvedimento”  conclude Gemmato “nell’interesse della salute dei cittadini e in coerenza con il principio universalistico e solidaristico che fonda il nostro Servizio sanitario nazionale”. 

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