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giovedì 13 Novembre 2025
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Società di Farmacologia: “Servono azioni concrete per ridurre l’eccesso di prescrizioni”

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Roma, 14 novembre – Sui dati del Rapporto OsMed 2024 sull’uso dei farmaci in Italia presentati dall’Aifa nei giorni scorsi interviene con una nota anche la Società italiana di farmacologia (Sif), evidenziando la necessità di  “un cambio di passo per ridurre l’iperprescrizione di farmaci non necessari, soprattutto nella popolazione anziana, per evitare che la cura diventi essa stessa una fonte di rischio”.

Il rapporto Aifa – si legge in una nota della società scientifica – conferma che la polifarmacoterapia è un fenomeno diffuso: nel 2024 la spesa farmaceutica nazionale ha raggiunto 37,2 miliardi di euro, in aumento del 2,8% rispetto all’anno precedente, e oltre un terzo della popolazione over 65 ha assunto almeno 5 medicinali diversi per lunghi periodi. Addirittura, in alcune Regioni la percentuale dei pazienti anziani che assume giornalmente più di 10 farmaci, supera il 40%.

La Sif sottolinea che la molteplicità delle terapie espone i pazienti a un rischio maggiore di interazioni farmacologiche, reazioni avverse da farmaci che possono causare anche ospedalizzazioni evitabili, ed errori medici, con conseguenze importanti sulla salute e sulla qualità di vita, oltre che sulla sostenibilità del Ssn. Per i farmacologi, la vera urgenza è trasformare i dati in azioni concrete e passare da una logica di accumulo di farmaci per inerzia terapeutica a una di revisione sistematica ed accurata delle cure.

“I dati OsMed ci ricordano che il tema non è solo quanti farmaci si assumono, ma come e perché vengono prescritti” spiega Gianluca Trifirò (nella foto), ordinario di Farmacologia e direttore della Scuola di specializzazione in Farmacologia e Tossicologia clinica dell’università di Verona, che coordina il gruppo di lavoro Sif Farmacovigilanza, Farmacoepidemiologia, Farmacoeconomia & Real World Evidence. “Nel nostro sistema sanitario esiste ancora una forte inerzia prescrittiva: farmaci iniziati da tempo che nessuno rivede, anche quando non servono più. Non possiamo limitarci a contare le prescrizioni: dobbiamo imparare a rivederle, correggerle e, quando serve, ridurle in maniera strutturata, qualificata e sistematica. È tempo di rendere la revisione delle politerapie una pratica standard del Servizio sanitario nazionale. Perché ogni farmaco giusto è una cura, ma ogni farmaco inutile è un rischio”.

Per dare risposte operative – ricorda la nota – la Sif, insieme a 10 società scientifiche italiane, ha elaborato già nel 2023 il documento inter-societario per l’implementazione dei servizi di Medication review e Deprescribing, una roadmap nazionale che propone strumenti e procedure per ottimizzare le terapie nei diversi contesti assistenziali, dalla medicina generale all’ospedale, fino alle strutture residenziali per anziani. Nel documento, elaborato da un gruppo multidisciplinare che riunisce farmacologi, geriatri, internisti e medici di medicina generale, la Sif presenta di fatto la ‘ricetta’ per attuare concretamente il deprescribing: un percorso in quattro4 fasi – dalla valutazione del paziente al monitoraggio continuo delle terapie – per ridurre in modo pianificato i farmaci potenzialmente inappropriati e migliorare sicurezza e qualità di vita dei pazienti. “Fare deprescribing non significa togliere cure, ma restituire appropriatezza”  precisa Trifirò. “Meno farmaci non vuol dire meno attenzione: significa più sicurezza, più salute e più sostenibilità”.

A sottolineare l’impegno della Sif interviene anche il presidente, Armando Genazzani (nella foto). “La farmacologia ha oggi una responsabilità chiave: favorire un uso più intelligente e mirato delle terapie” afferma. “Serve una cultura della prescrizione basata sull’evidenza reale, che valorizzi la collaborazione tra medici, farmacisti e pazienti. La Sif continuerà a promuovere ricerca, formazione e dialogo interdisciplinare per rendere la cura sempre più sicura, efficace e sostenibile”.

Al riguardo, la nota ricorda che già lo scorso anno la Sif ha promosso tramite webinar la Giornata di studio sui servizi di Medication Review e Deprescribing, che sarà riproposta quest’anno per gli specializzandi di Farmacologia e Tossicologia clinica, così come per tutti i professionisti sanitari interessati.

La nota della Sif conclude richiamando tutte le società scientifiche e i professionisti sanitari, ognuno per la propria parte di competenza, a collaborare per affrontare in modo condiviso il problema della polifarmacoterapia inappropriata. Solo un impegno congiunto potrà garantire ai pazienti terapie realmente efficaci, sicure e sostenibili.

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