Roma, 21 novembre – Un’infezione su sei oggi non risponde più agli antibiotici. Basta questo dato a restituire la drammaticità della situazione: la resistenza antimicrobica è sempre più un’emergenza sanitaria globale, e i dati dell’Oms lo confermano impietosamente. Tra il 2018 e il 2023, l’Amr è infatti aumentata di oltre il 40%, con picchi nelle aree a risorse limitate, e si conferma tra le 10 minacce più rilevanti per la salute pubblica nel 2025 a livello globale. Infezioni un tempo facilmente curabili diventano sempre più difficili da trattare, mentre la diffusione dei super-batteri aumenta in tutto il mondo, minacciando di riportare la medicina indietro di decenni: interventi chirurgici, trapianti, terapie oncologiche – procedure oggi di routine – rischiano di tornare ad avere esiti incerti se gli antibiotici perdono efficacia.
Questi i temi al centro della World Antimicrobial Awareness Week 2025, celebrata in questi giorni con la mobilitazione non solo delle istituzioni e del mondo medico-scientifico, ma anche delle aziende farmaceutiche, direttamente coinvolte dal problema. Un esempio è rappresentato dalla Pfifer, che proprio in occasione della Waaw 2025 ha lanciato la campagna di sensibilizzazione Dai il tuo nome al cambiamento, che invita cittadini, medici e operatori sanitari a diventare protagonisti della lotta contro l’abuso e l’uso improprio degli antibiotici.
La multinazionale americana evidenzia però anche il suo impegno sul fronte clinico, annunciando la disponibilità in Italia di una nuova combinazione antibiotica approvata e rimborsata da Aifa. Si tratta di Emblaveo (aztreonam/avibactam), indicato per il trattamento delle infezioni gravi causate da Enterobacterales produttori di metallo-beta-lattamasi (Mbl) o da Stenotrophomonas maltophilia. La combinazione di aztreonam, antibiotico della classe dei monobattami attivo contro i batteri produttori di Mbl, e avibactam, un inibitore di beta-lattamasi di nuova generazione che protegge aztreonam dall’attacco di altri enzimi, spiega l’azienda in una nota, rappresenta una alternativa terapeutica mirata contro i patogeni Gram-negativi multiresistenti, tra cui Klebsiella pneumoniae ed Escherichia coli, responsabili di molte infezioni nosocomiali. Con il suo meccanismo d’azione complementare, la nuova combinazione offre un’opzione per il trattamento di infezioni gravi, come polmoniti ospedaliere, infezioni intra-addominali complicate e infezioni del tratto urinario complicate, anche in pazienti con possibilità terapeutiche limitate, contribuendo a rispondere a un bisogno clinico ancora insoddisfatto.
Un’arma efficace, dunque, che si va ad aggiungere all’arsenale purtroppo molto impoverito di cui disponiamo per combattere le infezioni resistenti ai trattamenti, che per il sistema sanitario rappresentano una sfida non solo clinica, ma anche economica. Le infezioni sostenute da batteri resistenti comportano infatti ricoveri più lunghi, cure più complesse e un impatto diretto sulla sostenibilità della spesa pubblica. Per affrontare questa emergenza in modo strutturale, nel gennaio 2025 è stato attivato in Italia il fondo ‘Reserve’, una misura innovativa che consente di garantire accesso pubblico e sostenibile agli antibiotici strategici contro i patogeni multi-resistenti.
“L’aumento costante delle infezioni resistenti, con tutto ciò che esso porta con sé, impone un rinnovamento nelle strategie di trattamento” afferma
Marco Falcone (nella foto), ordinario di Malattie infettive all’Università di Pisa e membro del Consiglio direttivo della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). “Negli ultimi decenni sono state introdotte pochissime nuove classi di antibiotici, mentre i patogeni Gram-negativi hanno continuato a evolversi, riducendo progressivamente le opzioni di cura”.
“La combinazione di aztreonam e avibactam” prosegue Falcone “nasce per superare specifici meccanismi di resistenza che limitano l’efficacia delle terapie convenzionali. Gli studi clinici internazionali hanno confermato un profilo di efficacia e sicurezza favorevole nelle infezioni gravi e complicate. Il farmaco, inoltre, introduce la prima combinazione β-lattamico/inibitore della β-lattamasi attiva contro le metallo-β-lattamasi (Mbl) e amplia le opzioni terapeutiche a disposizione dei clinici per affrontare le infezioni da batteri Gram negativi multiresistenti produttori di Mbl, un bisogno medico globale ancora insoddisfatto”.
Il farmaco, afferma
Barbara Capaccetti, direttore medico di Pfizer Italia (nella foto), è un’ulteriore conferma dell’impegno di lunga data dell’azienda americana nella lotta all’antimicrobico-resistenza. “Lo sviluppo della nuova associazione a base di aztreonam e avibactam conferma la volontà di continuare a investire in aree terapeutiche complesse, dove le opzioni di trattamento sono sempre più limitate. La ricerca di nuove opzioni terapeutiche resta fondamentale, ma deve procedere insieme a politiche di prevenzione e a un uso consapevole degli antibiotici“. I nuovi farmaci sono più che mai necessari, ma è altrettanto fondamentale rafforzare la diagnosi precoce, promuovere programmi di antimicrobial stewardship e sostenere la prevenzione primaria, a partire dalle vaccinazioni. “Farlo” sostiene Capaccetti “significa agire prima che l’infezione si manifesti, proteggendo i pazienti e preservando l’efficacia delle terapie per le generazioni future”.
E un contributo in questa direzione Pfizer ha voluto assicurarlo con la già ricordata campagna Dai il tuo nome al cambiamento diffusa su canali digitali, social media, farmacie e contesti ospedalieri, che propone contenuti educativi multimediali, testimonianze di esperti e iniziative territoriali di informazione e formazione. Obiettivo: ricordare che ognuno può contribuire al cambiamento.


