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lunedì 24 Novembre 2025
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Report Iss: “Aids, infezioni da Hiv stabili, quasi 2.400 nel 2024, tardive il 60% delle diagnosi”‘

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Roma, 25 novembre – Restano stabili le diagnosi di Hiv in Italia nel 2024 (2379, in lieve flessione rispetto alle 2.507 del 2023), ma resta in ogni caso troppo alta la quota di persone a cui l’infezione viene diagnosticata tardivamente (con bassi livelli di linfociti CD4 o già in Aids).

Questo il dato di sintesi sulla situazioni delle infezioni da Hiv nel nostro Paese così come registrata dal Centro operativo Aids dell’Istituto superiore di sanità, in vista del World Aids Day che si celebra il prossimo 1 dicembre sul tema Overcoming disruption, transforming the AIDS response.

Nel 2024 – si legge nel rapporto dell’Iss – la proporzione di nuovi casi attribuibile a trasmissione eterosessuale è stata del 46% (27,9% maschi e 18,1% femmine), quella attribuibile a maschi che fanno sesso con maschi (Msm) del 41,6% e quella attribuibile a persone che usano sostanze stupefacenti del 3,8%.

Il numero complessivo di persone che vive con l’infezione da Hiv in Italia è stato stimato intorno a 150mila (130mila-170mila), con un tasso di prevalenza pari allo 0,3% dei residenti. Le tre province dove si è riscontrata un’incidenza maggiore nel 2024 sono state Roma, Firenze e Milano. L’incidenza delle nuove diagnosi è in leggero aumento tra gli Msm, mentre è sostanzialmente stabile tra gli eterosessuali. L’Italia, in termini di incidenza delle nuove diagnosi di Hiv, nel 2024 si colloca al di sotto della media dei Paesi dell’Europa occidentale (4 vs. 5,9 per 100mila residenti).

L’anno scorso – prosegue l’Iss – quasi la metà delle persone con nuova diagnosi di Hiv ha fatto il test per presenza di sintomi o patologie correlate all’Hiv e un quinto lo ha eseguito in seguito a comportamenti sessuali a rischio di infezione. Il 40,3% delle persone con una nuova diagnosi di infezione di Hiv è stato diagnosticato tardivamente con un numero di linfociti CD4 inferiore a 200 cellule/microlitro, e il 59,9% con un numero inferiore a 350 cell/μL. Una diagnosi Hiv tardiva (CD4 sotto a 350cell/μL) è stata riportata nel 66,5% dei maschi eterosessuali, nel 61% delle femmine eterosessuali e nel 53,2% degli Msm.

Quanto ai casi di Aids conclamato, in Italia si rileva un calo. Al Registro nazionale Aids nel 2024 sono state notificate 450 nuove diagnosi di Aids (erano state 613 del 2023), pari a un’incidenza di 0,8 casi per 100mila residenti. Tra le nuove diagnosi di Aids del 2024, l’83,6% riguarda persone che hanno scoperto di essere Hiv-positive nei 6 mesi precedenti alla diagnosi, una percentuale stabile negli ultimi anni.

Il numero di decessi in persone con Aids è rimasto relativamente stabile dal 2017 al 2020, è diminuito nel 2021 per poi aumentare nel 2022 con 493 morti. Il numero dei casi prevalenti di Aids, ossia ancora viventi, al 2022 è pari a 24.790.

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