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lunedì 1 Dicembre 2025
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Lazio, molto positivo il primo bilancio della sperimentazione della farmacia dei servizi

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Roma, 2 dicembre – Sono 47mila i vaccini antiflu somministrati in un solo mese, dal 20 ottobre al 20 novembre, dalle farmacie del Lazio associate a Federfarma regionale che assicurano il servizio di vaccinazione, contribuendo in modo importante alla campagna di immunizzazione contro l’influenza promossa da Regione Lazio, finalizzata in particolare a proteggere le fasce più fragili della popolazione.

Ai vaccini vanno ovviamente aggiunte anche le altre prestazioni fornite nella cornice dell’imprescindibile servizio quotidiano assicurato ai cittadini e al servizio sanitario della Regione:  le 637 farmacie sulle 1.752 associate a Federfarma Lazio che hanno aderito al progetto (il numero massimo che è stato possibile raggiungere con i fondi erogati dalla Regione, circa 1,4 milioni di euro), ad esempio, hanno già erogato 10mila prestazioni di telemedicina come Ecg, holter cardiaci e holter pressori.  In poco più di un mese, le farmacie hanno così confermato la loro dimensione di presidi sanitari del territorio integrati nel Ssr,  forse i più funzionali per “avvicinare” il sistema di salute pubblico ai cittadini, favorendo un agevole accesso alle prestazioni in tempi ragionevoli.

A fare un primo bilancio, in un’intervista all’edizione romana del quotidiano la Repubblica, sono stati i presidenti di Federfarma Lazio e Federfarma Roma Eugenio Leopardi e Andrea Cicconetti (nell’ordine nelle foto a lato), fornendo i numeri che attestano come le farmacie siano snodi fondamentali per lo sviluppo della sanità di prossimità, anche nell’ottica di una riduzione della criticità sanitaria della quale i cittadini più soffrono e si lamentano, quella delle liste d’attesa anche per le prestazioni di base. Un problema che le farmacie di comunità – come dimostra la sperimentazione della farmacia dei servizi – possono concorrere a contrastare e ridurre, agevolando soprattutto la popolazione che risiede nelle aree più disagiate e meno servite della Regione, assicurando alcuni servizi – come nel caso della telemedicina –  che rispondono in tempo reale alle necessità del cittadino, come ha ricordato Leopardi al quotidiano romano, “fornendogli in pochi minuti il referto con diagnosi redatto a distanza dallo specialista”.
“Risultati importanti, che confermano il bisogno e l’interesse dei cittadini all’accesso a queste prestazioni in zone vicine alla propria residenza, senza attese”  ha aggiunto Cicconetti, e anche senza bisogno di prenotazioni, basta presentarsi con la ricetta.

Un modo, hanno spiegato i due dirigenti sindacali, per sviluppare la funzione di presidio sanitario di prossimità ad accesso diretto della farmacia, che può così concorrere – insieme ai medici di medicina generale e agli altri attori del servizio sanitario –  a imprimere maggiore efficienza alle iniziative di prevenzione.

“La farmacia è una porta di accesso al servizio sanitario” ha concluso Leopardi “dove si entra senza bussare, anche nei borghi montani e più periferici”. Un presidio di salute, insomma, che non solo è praticamente dappertutto, ma è anche autenticamente per tutti e non lascia indietro nessuno.

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