Roma, 4 dicembre – Povertà sanitaria in Italia ancora in aumento, con un numero crescente di cittadini costretti a pagare di tasca propria la spesa farmaceutica non coperta dal Servizio sanitario nazionale, ovvero il ticket per i medicinali e i prodotti da banco. Ad attestarlo sono i dati del 12° rapporto Donare per curare. Povertà sanitaria e donazione farmaci, realizzato dall’Osservatorio sulla povertà sanitaria (Opsan, organo di ricerca istituito nel 2013 daBanco farmaceutico) e presentato il 2 dicembre a Roma durante un convegno promosso da Banco farmaceutico e Agenzia italiana del farmaco.
Il rapporto, realizzato con il contributo incondizionato di Ibsa Italy e Aboca, riferisce che nel 2025 501.922 persone (8,5 residenti su 1.000) si sono trovate in queste condizioni e per conseguenza hanno dovuto chiedere aiuto a una delle 2.034 realtà assistenziali convenzionate con Banco farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure che, altrimenti, non avrebbero potuto permettersi. Rispetto alle 463.176 del 2024, c’è stato un aumento dell’8,4%.
Le persone in condizioni di povertà sanitaria sono prevalentemente uomini (pari al 51,6% del campione, contro il 48,4% delle donne) e adulti (18-64 anni, pari al 58%). Particolarmente importante la quota di minori, che sono 145.557 (pari al 29%), più degli anziani che corrispondono al 21,8% (109.419). Considerando le condizioni di salute, i malati acuti (56%) superano i malati cronici (44%).
Nel 2024 (dati Aifa) la spesa farmaceutica complessiva delle famiglie è pari a 23,81 miliardi di euro, 171 milioni in più (+0,7%) rispetto al 2023 (quando la spesa era di 23,64 miliardi). Di questi, tuttavia, solo 13,65 miliardi (il 57,3%) sono a carico del Ssn (nel 2023 erano 12,99, pari al 56%). Restano quindi 10,16 miliardi (42,7%) pagati interamente dalle famiglie (nel 2023 erano 10,65, pari al 44%).
Nonostante tra il 2023 e il 2024 si registri un calo di questa tipologia di spesa (-4,6%), in 7 anni (cioè tra il 2018 e il 2024) è cresciuta di 1,78 miliardi (+21,26%). Nel 2018, infatti, la quota totalmente a carico dei nuclei familiari era pari a 8,37 miliardi di euro. Nel 2024 – secondo gli ultimi dati Istat disponibili – praticamente una persona su 10 (9,9%) ha rinunciato a visite o esami specialistici nei 12 mesi precedenti. Il 6,8% della popolazione ha rinunciato prevalentemente per le lunghe liste d’attesa, mentre il 5,3% (pari a 3,1 milioni di persone) per ragioni economiche (dato in crescita dell’1,1% rispetto al 2023).
“I dati sulla povertà sanitaria ci restituiscono anche quest’anno un quadro preoccupante per m
igliaia di famiglie” afferma Sergio Daniotti (nella foto), presidente della Fondazione Banco farmaceutico, che aiuta a curarsi “chi non può permetterselo, praticando, grazie al sostegno e insieme a migliaia di volontari, farmacisti, aziende e cittadini, la gratuità. Ma una cura costituita da un’autentica attenzione alle esigenze e alla dignità di chi si trova in condizioni di povertà non può limitarsi alla pur necessaria risposta immediata al bisogno” spiega Daniotti: “deve comprenderlo in fondo, anche attraverso un lavoro di approfondimento culturale e scientifico. Perché più profonda è la conoscenza, più efficaci saranno le risposte”.


