”banner
giovedì 11 Dicembre 2025
”banner

Efpia: “Pharma strategico per economia Ue, servono politiche favorevoli a competitività”

banner

Roma, 11 dicembre – Il settore farmaceutico basato sulla ricerca, che in Europa sostiene 2,3 milioni di posti di lavoro altamente qualificati, è una risorsa strategica fondamentale per la sicurezza economica dell’Unione europea, essendo il comparto che assicura il maggiore contributo al surplus commerciale. Ma per continuare a essere competitivo a livello globale, ha bisogno di un solido mercato locale che attragga e premi l’innovazione, nonché di un libero accesso ai mercati globali.

A ricordarlo in uno statement pubblicato la settimana scorsa è l’Efpia, la sigla che rappresenta le aziende farmaceutiche nella Ue, sottolineando che “in un momento in cui altre importanti aree geografiche stanno investendo strategicamente per rafforzare le proprie capacità nelle scienze della vita, l’Europa deve fare affidamento sui propri punti di forza scientifici per mantenere la leadership globale”.

Per le scienze della vita, sostiene Efpia, rafforzare la sicurezza economica europea richiede un’attenzione alla competitività, all’innovazione e alla cooperazione globale, evidenziando come la natura unica e i vantaggi delle diverse collaborazioni globali del settore nello sviluppo della ricerca clinica, nella rete di filiere e nel libero scambio, la stretta collaborazione con i partner strategici europei siano fattori  essenziali per mantenere la leadership scientifica, mantenere catene di approvvigionamento diversificate e affidabili e garantire ai pazienti un accesso continuo a nuovi farmaci.

Da qui la sollecitazione alle istituzioni europee a “un approccio equilibrato all’attuazione di politiche di sicurezza economica” che possano “facilitare” l’industria farmaceutica innovativa basata sulla ricerca, a vantaggio della protezione dei pazienti. Richiesta che Efpia si preoccupa di tradurre in una lista di indicazioni più esplicite: è necessario aumentare gli investimenti in medicinali innovativi e la capacità di ricerca e sviluppo in Europa; servono anche un quadro normativo sulla proprietà intellettuale solido e prevedibile e un ambiente favorevole all’innovazione e condizioni di accesso all’interno della UE; c’è bisogno di una solida tutela della proprietà intellettuale al centro degli accordi commerciali della Ue, per salvaguardare la base di conoscenze europea e supportare gli innovatori europei nei mercati globali. Ancora, è necessario consentire a competenze scientifiche, dati, materiali e produzione di circolare oltre confine senza interruzioni.

Secondo Efpia, in un mondo sempre più frammentato saranno le decisioni prese ora a determinare se l’Europa rimarrà un leader bio-farmaceutico globale o se le tendenze negative degli ultimi anni continueranno. L’esortazione rivolta dagli industriali del farmaco è quella di adottare un approccio basato “sul rischio e calibrato settore per settore”, che possa garantire in futuro misure mirate, proporzionate e fondate su evidenze, evitando duplicazioni con iniziative settoriali già esistenti.

“Qualsiasi nuova politica dovrebbe mirare a salvaguardare gli elementi che rendono l’Europa competitiva, tra cui il rafforzamento delle catene di approvvigionamento e la protezione della proprietà intellettuale, nonché delle conoscenze e dell’esperienza che alimentano l’innovazione” afferma Nathalie Moll, direttore generale Efpia (nella foto). “Il settore delle scienze della vita è un pilastro fondamentale della sicurezza sanitaria ed economica dell’Europa; per garantire che rimanga rilevante è necessaria una rinnovata ambizione a investire e utilizzare l’innovazione farmaceutica.”

L’Efpia si dichiara pronta a collaborare con tutte le parti interessate per contribuire a creare le condizioni affinché l’innovazione farmaceutica possa prosperare in Europa.

banner
Articoli correlati

i più recenti

I più letti degli ultimi 7 giorni