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lunedì 13 Ottobre 2025
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IA, Fedriga: “Va implementata gradualmente e consapevolmente per potenziare la sanità”

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Roma, 3 giugno – Serve una presa di responsabilità condivisa nell’affrontare il percorso di evoluzione tecnologica del sistema sanitario, un processo graduale che veda unite Regioni, Governo, professionisti e cittadini.

A dichiararlo è stato Massimiliano Fedriga (nella foto), presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, intervenuto al Laboratorio Sanità sul tema L’intelligenza artificiale per cambiare la sanità, conclusosi il 30 maggio a Codroipo (UD).

Per Fedriga, l’Ia va sfruttata “per potenziare il sistema sanitario e colmarne le criticità che emergono dai cambiamenti della società. La vera sfida non è quella di fornire lo strumento tecnologico alle persone, ma cambiare l’impostazione nell’approccio al paziente – garantendo un monitoraggio costante – e implementare l’utilizzo dei dati nella medicina predittiva. Questo può dare una grande spinta nel migliorare la qualità della vita collettiva”.

Il presidente della Conferenza delle Regioni ha anche affermato che “modificare l’organizzazione dell’impianto sanitario è un atto necessario, a fronte dei crescenti bisogni legati alla cronicità a cui l’attuale modello faticherà sempre di più a dare risposte adeguate”.

Il processo di evoluzione tecnologica, ha sostenuto Fedriga, non può prescindere da un’azione coordinata anche a livello europeo, con l’intento di raggiungere un equilibrio tra sviluppo tecnologico e regolamentazione. “Questo aspetto è fondamentale per mantenere le redini dei processi innovativi in mano europea, senza consegnarle a Paesi terzi” ha evidenziato il governatore friulano. “Gli integralismi in entrambe le direzioni – da un lato la deregolamentazione, dall’altro norme troppo rigide – rappresentano un ostacolo”.

Secondo Fedriga, “l’Ia può porsi come valido strumento anche nei processi di organizzazione interna, come ad esempio la gestione delle prenotazioni, facilitando il lavoro dei professionisti e aiutando a migliorare la capacità di programmazione da parte delle istituzioni. Avere una maggior disponibilità di dati oggettivi” ha quindi concluso il presidente della Conferenza delle Regioni “significa poter pianificare gli investimenti più consapevolmente, individuando quegli ambiti dove sono più necessari”.

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