Roma, 15 luglio – Anche la Fadoi, la Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti, ha spezzato una lancia in favore della delibera Aifa dello scorso 30 giugno con la quale l’autorità regolatoria nazionale ha reso disponibili finalmente disponibili in fascia A le glifozine (dapagliflozin ed empagliflozin), senza necessità di piano terapeutico, per i pazi
enti affetti da scompenso cardiaco, insufficienza renale cronica e diabete tipo 2.
Una decisione accolta “con grande soddisfazione” da Fadoi, che con il suo presidente Francesco Dentali (nella foto) ringrazia Aifa e ministero della Salute “per aver riconosciuto l’urgenza clinica di una misura attesa da tempo da medici e pazienti, e che noi stessi avevamo proposto e sollecitato insieme ad altre società scientifiche”.
“Come internisti consideriamo questo provvedimento un passo importante verso una sanità più equa, semplice e centrata sulla persona” continua Dentali. “Questa decisione migliora concretamente l’accesso alle cure, in particolare per i pazienti più fragili e anziani, riduce gli ostacoli burocratici e alleggerisce il carico sulle visite ambulatoriali dedicate ai rinnovi di terapie ormai consolidate”.
Fadoi conclude la sua nota di apprezzamento confermando “il proprio impegno al fianco delle istituzioni per estendere e semplificare i percorsi prescrittivi anche ad altri farmaci di largo impiego nei pazienti cronici e pluri-patologici, nella direzione di una sanità sempre più accessibile, efficiente e orientata ai reali bisogni dei cittadini”.
Nei giorni scorsi, un’analoga posizione era stata espressa anche dalla Società italiana di Medicina generale (Simg), che ha definito la delibera Aifa “un atto importante, di cui la Simg, i medici di famiglia italiani, gli specialisti e le associazioni dei pazienti sentivano la necessità”, parlando di una decisione che “da un lato favorisce la reale presa in carico delle persone con diabete da parte dei mmg e dall’altro semplifica l’accesso alle cure per patologie gravi e importanti come lo scompenso cardiaco, la malattia renale cronica oltre che il diabete tipo 2, poiché non sarà più necessario ricorrere a visite specialistiche per la prescrizione e il rinnovo dei Piani terapeutici. In tal modo si è voluto anche riconoscere il valore clinico di questa categoria di farmaci nella prevenzione e trattamento delle complicanze di queste patologie favorendone l’uso quanto più precoce possibile“.
La prescrizione diretta da parte del mmg e la distribuzione nelle farmacie del territorio, ad avviso della Simg, consente una gestione più capillare e semplice per i cittadini e meno gravosa per i servizi specialistici, contribuendo in modo significativo alla riduzione delle liste d’attesa e al rafforzamento della sanità territoriale.
Dichiarazioni sostanzialmente sovrapponibili a quelle rilasciate all’indomani dell’approvazione delle delibera Aifa dallo Snami, il Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani, che con il suo presidente Angelo Testa si era anche spinto ad auspicare scelte analoghe anche per i NAO, per gli agonisti recettoriali del Glp-1 e per le associazioni precostituite, “strumenti fondamentali nella pratica clinica quotidiana che devono poter essere prescritti in autonomia anche dal medico di famiglia”, per affermare “una medicina territoriale realmente efficiente, autonoma e centrata sul paziente”.
“È tempo” aveva concluso Testa “che ai medici di famiglia sia riconosciuta la possibilità di utilizzare pienamente strumenti terapeutici avanzati, semplificando l’accesso alle cure e riducendo i disagi per i pazienti, troppo spesso costretti ad affrontare percorsi complessi e disarticolati£.


