Roma, 23 settembre – Con una nota a firma congiunta diffusa nella serata di ieri, anche il Movimento nazionale liberi farmacisti e le sigle delle parafarmacie Culpi, Federfardis e Unaftisp sono intervenuti sullo schema di disegno delega per la riforma della legislazione farmaceutica approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri, affermando di condividere l’intenzione alla base del provvedimento, che è quella di favorire l’accessibilità del farmaco per i cittadini attraverso una razionalizzazione della legislazione farmaceutica è un buon disegno che condividiamo.
“La presenza di norme e leggi risalenti ai primi decenni del secolo scorso hanno determinato una sovrapposizione indistinta di norme che rende complicato il lavoro del farmacista e di conseguenza ostacola l’accesso al farmaco da parte dei cittadini” si legge nel comunicato, che comunque esprime una chiara valutazione su quale direzione dovranno muovere i decreti delegati alla legge che dovranno essere promulgati per semplificare e ottimizzare le norme, che “non potranno certamente avere l’intento cancellarne il contenuto sostituendolo con regole corporative ed autoreferenziali”.
“Ciò che dovrà ispirare la formulazione dei decreti attuativi (entro 31 dicembre 2026)” scrivono per maggior chiarezza Mnlf e sigle delle parafarmacie “non potrà essere l’esclusiva della farmacia, ma il centralismo del farmacista. Nessuno può sognarsi o arrogarsi il diritto di provare a portare indietro le lancette dell’orologio, spostando di lato il professionista che con il farmaco ha centralità assoluta”.
Il timore che ciò possa avvenire, spiega il comunicato congiunto, nasce dalla premesse osservate all’inizio di questo percorso legislativo ancora tutto da compiere, “quando sono state interpellate a tale merito solo organizzazioni vicine al ‘pensiero unico’ della centralità della farmacia e non del centralismo del farmacista”.
“Un testo unico è utile a mettere in ordine una legislazione nata da periodi e necessità diverse per attualizzarla al presente” conclude il comunicato di Mnlf, Culpi, Federfardis e Unaftisp. “Se, al contrario, serve a ribadire mire corporative di vecchia memoria è utile solo a dividere e non fa il bene dei cittadini”-