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lunedì 20 Ottobre 2025
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Egualia: “Manovra, segnali positivi, ora il Testo Unico deve puntare a scelte strutturali”

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Roma, 20 ottobre –  Egualia, la sigla delle aziende di farmaci accessibili, esprime apprezzamento per la riduzione degli oneri a carico delle imprese prevista dalla manovra di bilancio per il prossimo anno, come il prelievo dell’1,83%, e la revisione dei tetti di spesa, che . spiega il presidente Stefano Collatina (nella foto)rappresentano la concretizzazione di un primo, importante principio di equità, indispensabile per garantire le cure essenziali a milioni di cittadini. Serve ora consolidare questo segnale attraverso un intervento più profondo e strutturale per garantire la sopravvivenza di un settore strategico per l’accesso ai farmaci, anche attraverso il percorso della Legge delega sul riordino della farmaceutica”.

La riduzione del prelievo dell’1,83% pagato dalle imprese sui farmaci di classe A – spiega Egualia – è una misura attesa da tempo e rappresenta un primo concreto passo per tutelare il ruolo industriale e sociale dei produttori di farmaci fuori brevetto. È un onere che al più presto va eliminato perché nel tempo ha inciso in modo sproporzionato sulle aziende che producono i farmaci più economici e di uso quotidiano per milioni di cittadini.

Resta però il fardello non più sostenibile del quasi 18% di payback a carico delle aziende, spiega Collatina, chiedendo un ripensamento delle componenti della spesa che compongono attualmente il tetto: “Sono indispensabili interventi che escludano i farmaci acquistati in gara dalle Regioni al massimo ribasso dal computo della spesa sottoposta al tetto, poiché si tratta di un ambito completamente gestito e controllato dalle Regioni e già caratterizzato da una costante riduzione dei prezzi di acquisto” afferma il presidente di Egualia. “Noi non possiamo interrompere le forniture agli ospedali e non possiamo inglobare nel prezzo negoziato con Aifa questa tassa sproporzionata. Basta guardare i tassi di partecipazione alle gare: scendono di anno in anno e le carenze aumentano”.      

Fondamentale intervenire ancora su prezzi e gare

Tra i nodi ancora irrisolti c’è quello  dell’adeguamento dei prezzi ex factory dei farmaci critici più a rischio: “Le norme impongono all’Aifa di respingere le istanze di aumento dei prezzi non giustificate da aumenti del costo del solo principio attivo, senza tener conto dell’impennata di tutti i costi industriali, energetici e logistici” rileva Collatina, sottolineando che “senza un meccanismo di revisione equo e tempestivo resta altissimo il rischio di interruzione delle forniture di farmaci essenziali”.

Ma non basta: “Dopo due anni di attesa, chiediamo che sia finalmente varata anche la norma che introduce l’obbligo della gara multi-aggiudicatario ad accordo quadro per i farmaci fuori brevetto di sintesi chimica acquistati dagli ospedali” chiede il presidente di Egualia. “È una misura prevista in più proposte di riforma e già applicata in alcune Regioni, che garantirebbe pluralità di fornitori, continuità di approvvigionamento e maggiore sicurezza per i pazienti. C’è l’accordo di tutti, serve inserirla in manovra”.

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