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martedì 21 Ottobre 2025
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Piani Ue su emergenze sanitarie, confronto nel Lazio, il contributo dell’Ordine di Roma

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Roma, 21 ottobre – A nemmeno una settimana dall’incontro del Comitato per la sicurezza sanitaria (Css) della Ue, riunitosi lo scorso 15 ottobre per discutere i contenuti strategici del nuovo piano dell’Unione per la prevenzione, preparazione e risposta alle crisi sanitarie (che sarà presentato dalla Commissione europea nei prossimi mesi), il presidente del Consiglio regionale del Lazio Antonello Aurigemma (nella foto), nella sua qualità di relatore del Comitato europeo delle Regioni sul parere riguardante la strategia proposta dalla Commissione europea in materia di contromisure mediche da predisporre nell’eventualità di emergenze sanitarie, ha convocato un incontro locale, in presenza e in remoto, con esperti e stakeholders per discutere di un argomento fondamentale per la sicurezza dei Paesi dell’Unione.

Una scelta decisamente opportuna, quella di Aurigemma, del tutto coerente con la sua dichiarata volontà – al momento della sua nomina come relatore del Comitato europeo delle Regioni – di ascoltare la voce dei territori, per definire una strategia europea anche sulla base delle esigenze locali, condizione necessaria per poter contare su un’applicazione concreta e capillare. In questo modo, l’Unione sarà meglio attrezzata non solo a reagire rapidamente in caso di emergenza sanitaria, ma anche a investire in prevenzione, ricerca e innovazione, per garantire una risposta comune, coordinata ed efficace.

All’incontro promosso da Aurigemma, tenutosi ieri pomeriggio nella sede della Regione di via della Pisana (ma era possibile partecipare anche da remoto) e finalizzato ad acquisire spunti e contributi utili nel percorso di definizione delle future strategie europee sul tema della preparedness alle emergenze sanitarie future (rispetto alle quali – affermano con sicurezza gli esperti – non bisogna chiedersi se arriveranno, ma semmai quando arriveranno), ha partecipato anche il presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Roma, Giuseppe Guaglianone (nella foto), con un contributo molto articolato e in linea con i quattro approcci strategici che costituiranno le pietre d’angolo del piano europeo per fronteggiare le emergenze sanitarie del futuro: approccio all hazards, per coprire tutti i tipi di eventi dirompenti, indipendentemente dalla loro natura (biologica, chimica, ambientale, tecnologica o altra); approccio One health, che integra salute umana, animale, vegetale e ambientale, riflettendo la stretta interconnessione tra i diversi ecosistemi; approccio whole-of-government,  con il coinvolgimento di tutti i livelli di governance, dalle istituzioni europee alle autorità nazionali e locali e, infine, cultura della preparazione e resilienza whole-of-society, con l’obiettivo di promuovere un coinvolgimento attivo e inclusivo di tutta la società.

Il contributo di Guaglianone

Partendo dal presupposto che in un’epoca di sfide sanitarie globali e crisi ricorrenti, la prevenzione e la preparazione di ogni singola componente professionale che opera in sanità diventano strumenti fondamentali per garantire la salute pubblica e la resilienza delle comunità, Guaglianone ha concentrato le sue considerazioni sul ruolo proattivo della figura professionale del farmacista in caso di emergenza sanitaria e – dopo una circostanziata analisi della comunicazione che la Commissione europea dovrà sottoporre al parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato europeo delle Regioni – ha voluto esporre una proposta di azione strategica della professione farmaceutica per la Regione Lazio.

Per tradurre la strategia della Ue in resilienza locale, l’Ordine dei Farmacisti di Roma propone i tre seguenti punti di azione prioritari, in collaborazione con la Regione:
1. Istituzione di un Tavolo tecnico permanente sulla preparedness, creando una task force regionale intersettoriale (sanità, farmacisti ospedalieri/territoriali, veterinari, ambiente) per allineare i piani di risposta locali (Amr, piani pandemici) con le direttive Hera, l’autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie.
2. Investimento nella ‘farmacia dei servizi’ come strumento di allerta precoce, finanziando l’infrastruttura e la formazione del farmacista territoriale per renderlo pienamente operativo nei test diagnostici rapidi e nella raccolta dati sentinella, in linea con l’obiettivo del Polo Diagnostica Ue.
3. Potenziamento dell’Hta regionale e della logistica ospedaliera, garantendo risorse perla valutazione e l’introduzione rapida (Hta rapido) delle contromisure innovative emergenti dai Poli Europei e investire in sistemi di gestione delle scorte ospedaliere che siano conformi agli standard di tracciabilità e stoccaggio per i farmaci geo-strategici.

Si tratta di misure assolutamente coerenti con le necessità (per quanto prevedibili) connesse a situazioni di emergenza sanitaria e rappresentano in ogni caso – in un quadro strategico di contromisure mediche a maggior tutela della salute anche nelle circostanze più difficili – un investimento nel futuro. “Il costo di una mancata preparazione, stimato in miliardi di euro per ogni grande crisi, supera di gran lunga l’investimento necessario oggi in preparedness” ha detto Guaglianone concludendo il suo intervento. “La rete dei farmacisti del Lazio è pronta a offrire la propria competenza e capillarità per fare della Regione un modello di attuazione e resilienza nella nuova architettura sanitaria europea”.

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