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martedì 28 Ottobre 2025
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Ccnl farmacie private, sindacati ieri in assemblea, sciopero di 24 ore il 6 novembre

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Roma, 28 ottobre – Si fa sempre più duro lo scontro sul rinnovo del Ccnl dei dipendenti delle farmacie private: l’assemblea online tenutasi ieri sera ha confermato l’intenzione delle organizzazioni sindacali dei lavoratori di mantenere alto il livello di mobilitazione della categoria, che avrà un primo picco nello sciopero nazionale che porterà all’astensione dal lavoro nelle farmacie nell’intera giornata del 6 novembre.

Non sembrano esistere margini, almeno al momento, per tregue propedeutiche a un riavvio delle trattative, interrotte  dai sindacati dei dipendenti per l’indisponibilità di Federfarma a trattare l’adeguamento della remunerazione sulla base di cifre più vicine alla richiesta delle sigle dei lavoratori (360 euro lordi di aumento complessivo per i prossimi tre anni), cifra che secondo la parte datoriale sarebbe insostenibile per migliaia di farmacie (6000 circa, prevalentemente ubicate nei piccoli centri delle aree interne), i cui fatturati e margini di profitto troppo bassi renderebbero insostenibile un simile costo, mettendo a rischio la stessa  esistenza dei presidi. Da qui la decisione del sindacato dei titolari di farmacia di non superare la propria ultima offerta di 180 euro lordi di aumento complessivo per il triennio a venire, proposta ritenuta dai sindacati dei dipendenti del tutto insufficiente non solo per riportare a un livello dignitoso gli stipendi dei dipendenti, ma soprattutto per riconoscere loro una remunerazione almeno in parte correlata all’alto livello di specializzazione, alle accresciute responsabilità professionali e al maggior impegno lavorativo richiesto dagli importanti cambiamenti introdotti nel servizio farmaceutico dalla “farmacia dei servizi”.

La situazione è un vero e proprio muro contro muro, anche per effetto di alcuni recenti  orientamenti espressi da Federfarma, come quello annunciato dal presidente del sindacato Marco Cossolo di valutare la possibilità di trattare con rappresentanze di lavoratori non firmatarie del Ccnl gli aumenti salariali previsti dal contratto, posizioni che hanno finito per azzerare gli spazi di dialogo che, per quanto residuali fossero, ancora esistevano.

Le organizzazioni sindacali hanno già cominciando a fare tutte le opportune valutazioni sulle risultanze dei lavori assembleari di ieri ed è ragionevole attendersi già nell’immediato comunicazioni ufficiali sulle decisioni delle sigle dei dipendenti in ordine alle iniziative che verranno assunte nelle prossime fasi della lotta sindacale.

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