Roma, 7 novembre – In occasione dello sciopero nazionale dei farmacisti dipendenti per il rinnovo del Ccnl, celebrato ieri in tutta Italia, l’Ordine di Roma ha voluto assicurare la sua presenza al sit in svoltosi ieri mattina di fronte alla sede di Federfarma nazionale, per esprimere vicinanza e solidarietà alle farmaciste e ai farmacisti collaboratori, sia quelli presenti in piazza sia a chi, invece, non ha partecipato per garantire il servizio farmaceutico alla cittadinanza nelle farmacie aperte al pubblico.
“Anche se l’Ordine non ha un ruolo diretto nella contrattazione collettiva, vuole testimo
niare la sua vicinanza ai farmacisti, che ogni giorno garantiscono un servizio essenziale ai cittadini” ha dichiarato il presidente dell’Ordine romano Giuseppe Guaglianone (nella foto), presente in piazza con i colleghi del direttivo e del collegio dei revisori Paolo Gaoni, Rossana Matera, Nicola Segreto, Guido Torelli, Angela Lella e Jacopo M. Purinan. “Come organismo di rappresentanza istituzionale di tutta la professione, spenderemo tutte le nostre energie, senza invadere campi d’azione altrui, per concorrere a superare gli ostacoli che hanno portato all’interruzione delle trattative sindacali e trovare un punto di incontro tra le diverse istanze, che, in ogni caso, andrà individuato nel perimetro del pieno riconoscimento del valore e della dignità della nostra professione”.
Negli scambi di vedute e opinioni con i molti colleghi scesi in piazza a reclamare il diritto a un contratto più dignitoso, coerente con il servizio che i farmacisti, professionisti sanitari che coniugano competenze scientifiche, responsabilità cliniche e capacità di relazione con il cittadino, assicurano ogni giorno alla popolazione: “Il farmacista è il primo presidio di salute sul territorio, punto di riferimento accessibile e qualificato per la popolazione” ha ricordato Guaglianone. “Abbiamo dimostrato durante l’emergenza Covid di essere una componente insostituibile del Servizio sanitario nazionale, garantendo la continuità terapeutica, la prossimità dell’assistenza e l’erogazione di servizi fondamentali. Oggi la normativa sulla farmacia dei servizi consolida e stabilizza questo ruolo, affidando alla categoria nuove e importanti funzioni di prevenzione, monitoraggio e presa in carico dei pazienti e nuovi servizi finalizzati a implementare l’assistenza di prossimità, soprattutto nelle località delle aree interne povere o addirittura prive di strutture sanitarie pubbliche del Ssn”.
In questo quadro, facendo cenno a una recente proposta della federazione nazionale correlata alla situazione contrattuale dei farmacisti, ovvero la richiesta che venga loro riconosciuta l’indennità di specificità sanitaria, ha spiegato che non si tratta soltanto di una questione economica, “ma di un atto dovuto di coerenza istituzionale: rappresenta il primo passo verso l’inquadramento dei farmacisti nel comparto sanitario, superando definitivamente l’attuale collocazione nel settore commercio, ormai inadeguata rispetto alle responsabilità e alle competenze richieste ai professionisti della farmacia.”
“Il farmacista è un professionista della salute che ha saputo guadagnarsi nel tempo la fiducia dei cittadini e il riconoscimento e il rispetto delle istituzioni” ha quindi concluso Guaglianone “per il suo quotidiano servizio professionale, competente e responsabile, che contribuisce alla prevenzione, all’aderenza terapeutica e alla sostenibilità del sistema sanitario. È tempo che anche il riconoscimento contrattuale rifletta questa realtà.”


