Roma, 13 novembre – “L’Italia è stata tra i primi stati al mondo a creare un fondo per rilanciare la ricerca su nuovi antibiotici: la scorsa manovra di bilancio ha previsto fino a 100 milioni l’anno, e così è nato il Fondo per gli antibiotici di riserva, che continuerà a essere ali
mentato in futuro. Anche Lancet ci ha fatto i complimenti per quello che abbiamo fatto”.
Lo ha dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci (nella foto) a margine dell’evento Salute 5.0 e ricerca – Le iniziative del Piano nazionale complementare al servizio del futuro digitale della sanità, tenutosi alla Sapienza di Roma martedì scorso per presentare lo stato di avanzamento e delle prospettive di alcune iniziative dedicate a tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale.
Il ministro italiano ha così confermato l’intenzione dell’Italia di essere capofila su questo tema, espressamente dichiarata nel corso del G7 Salute 2024 tenutosi ad Ancona e guidato dallo stesso Schillaci nell’ottobre dello scorso anno. Una scelta che ha registrato l’apprezzamento della comunità medico-scientifica.
“Ottima iniziativa che ci vede primeggiare in Europa. Questa è la strada giusta” ha
dichiarato al riguardo ad Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova (nella foto). “Le risorse sono confermate per il 2026, ma mi auguro che saranno confermate anche per il futuro e sia un sprone per chi deve investire su nuovi antibiotici realmente innovativi. È un tema significativo: nel 2025 la prima causa di morte – si stima ci saranno 40 milioni di decessi – è proprio l’antimicrobico resistenza. E l’Italia su questo tema non è messa bene, però la scelta di mettere risorse nella lotta alle infezioni resistenti è un ottimo punto di partenza”.
Il Fondo per gli antibiotici di riserva trova capienza all’interno del Fondo per i farmaci innovativi, è alimentato da risorse dello Stato e viene utilizzato per coprire le spese sostenute dalle Regioni per l’acquisto di farmaci innovativi, inclusi gli ‘antibiotici di riserva’ per infezioni da germi multiresistenti, con una dotazione di circa 100 milioni di euro annui per questo scopo specifico. La manovra di bilancio per il prossimo anno, che sta svolgendo il suo percorso parlamentare, prevede che dal 2026 anche le Regioni e Province autonome a statuto speciale potranno beneficiare del fondo.


