Roma, 1 dicembre – Il morbillo rialza la testa in Europa, dove lo scorso anno i casi sono aumentati del 47% in Europa, soprattutto a causa del calo delle vaccinazioni. Il dato arriva dal rapporto dell’Oms (qui il documento) che lancia l’allarme sulla forte ripresa della diffusione della malattia, tale da annullare progressivamente i progressi fin qui raggiunti nel contenere contagi e decessi dovuti alla malattia.
Si stima che nel 2024 siano morte di morbillo nel mondo 95.000 persone, per lo più bambini sotto i cinque anni. È certamente un calo enorme, pari all’88%, rispetto ai 780.000 decessi del 2000, ma l’agenzia sanitaria dell’Onu sottolinea che “ogni morte per una malattia prevenibile con un vaccino altamente efficace e a basso costo è inaccettabile”.
Secondo l’Oms, a livello globale le campagne di vaccinazione contro il morbillo hanno salvato quasi 59 milioni di vite dall’inizio del secolo. Ma nonostante decenni di impegno e di sforzi, oggi i casi di morbillo tornano a crescere nel mondo: lo scorso anno, secondo le stime, le infezioni sono state 11 milioni di infezioni, circa 800.000 in più rispetto al periodo pre-pandemico. Per l’Europa e l’Asia centrale, in particolare (oltre 120.000 casi di morbillo nello scorso anno) si tratta del il livello più alto di infezioni da 25 anni a questa parte. E i Paesi colpiti da gravi epidemie di morbillo nel corso del 2024 sono stati 59, quasi il triplo rispetto al 2021.
“Il morbil
lo è il virus più contagioso al mondo e questi dati mostrano ancora una volta come sfrutti ogni falla nelle nostre difese collettive” ha dichiarato in una nota il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus (nella foto).
L’agenzia indica nel crescente numero di persone che rinunciano alla vaccinazione un fattore chiave dei focolai. Il morbillo è talmente contagioso che, secondo le autorità sanitarie, almeno il 95% della popolazione deve essere immunizzato per proteggere tutti dal virus. Un target ancora lontano: a livello globale, si stima che lo scorso anno l’84% dei bambini abbia ricevuto la prima dose del vaccino contro il morbillo, mentre il 76% abbia ricevuto la seconda, almeno secondo i dati forniti dall’OMS. Per leggero che sia, è confortante registrare che vi è stato un miglioramento rispett all’anno precedente, con due milioni di bambini in più vaccinati.
Tuttavia, nel 2024 più di 30 milioni di bambini sono rimasti insufficientemente protetti contro il morbillo, soprattutto in Africa e nella regione del Mediterraneo orientale. I focolai possono però verificarsi anche in Paesi con alti tassi complessivi di immunizzazione, se persistono sacche di persone non vaccinate.
L’Oms ha avvertito che il morbillo è spesso la prima malattia a riemergere quando calano le coperture vaccinali. L’aumento dei focolai evidenzia criticità nei sistemi sanitari e nei programmi di immunizzazione in tutto il mondo. E l’agenzia dell’Onu mette in guardia anche contro un altro subdolo e pericoloso effetto della malattia: i bambini che ne sono colpiti e lo superano restano a rischio elevato di gravi complicazioni, come polmonite, cecità ed encefalite, che può provocare danni al cervello.
L’Oms ha chiesto più finanziamenti e ha sottolineato la necessità che ogni Paese conduca ogni possibile sforzo e faccia la sua parte per eliminare il morbillo a livello globale.
“Il morbillo non conosce confini” ha concluso il segretario generale dell’Oms, e anche l’impegno a contrastarlo non deve conoscere barriere, perché “quando ogni bambino in ogni comunità è vaccinato, si possono evitare focolai costosi, salvare vite ed eliminare la malattia da interi Paesi”.


