Roma, 29 settembre – Conto alla rovescia per l’arrivo del nuovo vaccino anti-influenzale in farmacie e ospedali, in previsione dell’ormai prossima campagna autunnale per prevenire il diffondersi dell’epidemia. Ormai da settimane il ministero della Salute ha inviato una circolare con le relative raccomandazioni, con l’obiettivo dichiarato di evitare situazioni come quella dello scorso anno, quando – anche a causa della notizia del ritiro dal mercato di un lotto di vaccini potenzialmente pericoloso – si registrò un autentico crollo delle vaccinazioni e, purtroppo, un aumento delle morti per complicanze legate al virus.
A giorni, come ha confermato all’Ansa la presidente di Federfarma Annarosa Racca, comincerà la distribuzione del vaccino nelle quasi 17 mila farmacie di tutta Italia. La stessa Racca spezza una lancia a favore della campagna vaccinale, ricordando che ‘non si deve avere paura delle vaccinazioni” , ricordandone l’importanza particolare per le categorie a rischio.
Tra le quali vanno ovviamente ricomprese le donne incinte: proprio tra di loro, lo scorso anno, sono stati registrati 11 casi gravi di influenza; Nessuna delle donne colpite era vaccinata e una è morta.
Tra le raccomandazioni contenute nella circolare del ministero, oltre a quella di vaccinarsi, è sottolineata l’importanza di un’altra arma fondamentale, ovvero il semplice gesto quotidiano di lavarsi spesso le mani.
Il ceppo principale che ci accompagnerà nell’inverno 2015-2016 e’ l’H1N1, protagonista già delle passate stagioni.
Il nuovo appello a vaccinarsi contro quello che viene definito ‘un problema di sanità pubblica che provoca ogni anno circa 40.000 morti nell’Unione europea, soprattutto tra gli anziani, è accompagnato da dati epidemiologici.
Il virus A H1N1, pur se isolato già nel 2009, si è dimostrato, lo scorso anno, ancora aggressivo. La stagione influenzale 2014-2015, infatti, è stata caratterizzata da un’incidenza medio-alta, con 108 ammalati ogni 1.000 assistiti. Parecchi quelli gravi (485) e i decessi (160), in sensibile aumento rispetto ai 93 episodi gravi e ai 16 decessi del 2013-2014. Solo il 7,6% dei casi gravi segnalati, però, sottolinea il documento elaborato dalla Direzione generale della Prevenzione sanitaria del Ministero, si era sottoposto a profilassi a inizio stagione.