Lorenzin: “Con la modifica del Titolo V rafforzate le prerogative dello Stato”

Lorenzin: “Con la modifica del Titolo V rafforzate le prerogative dello Stato”

Roma, 16 ottobre – All’indomani del sì del Senato  alla riforma costituzionale, la titolare del ministero della Salute Beatrice Lorenzin (nella foto)  ha ritenuto di rivendicare il suo personale contributo e i suoi meriti in un messaggio fatto pervenire ieri a un convegno sui farmaci biosimilari tenutosi ieri a Roma.
 “Non posso che sottolineare l’impegno del ministero della Salute per superare le difformità di regole e provvedimenti in sede locale che possono causare differenze nelle modalità di accesso ai farmaci biotecnologici e alla loro prescrizione da parte del medico, come molte altre difformità nei livelli assistenziali, che purtroppo si sono venute a creare negli anni a causa di una eccessiva frammentazione delle competenze in campo sanitario” scrive Lorenzin nel suo messaggio, rilanciato da una nota Ansa.
“Una delle modifiche nell’ambito della riforma costituzionale approvata in questi giorni dal Senato riguarda il titolo V” continua la ministra della Salute “con la scelta di abbandonare la logica della legislazione concorrente a favore di una netta separazione della potestà legislativa con un sostanziale rafforzamento delle prerogative dello Stato cui è demandata la potestà esclusiva non solo nella ‘determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale’ ma anche delle ‘disposizioni generali e comuni per la tutela della salute”.
“Una novità importante a cui si aggiungeranno presto i nuovi livelli essenziali di assistenza, che terranno conto di molti nuovi bisogni ed esigenze di tutela della salute che da anni attendono di essere finalmente riconosciuti” aggiunge ancora Lorenzin, che poi si sofferma anche sul rapporto medico- paziente: “Ritengo che i tempi siano maturi per cambiare l’approccio al paziente: i termini ‘prescrizione’o ‘dispensazione’ che sottintendono un atteggiamento passivo da parte del malato,devono essere abbandonati e lasciare il posto alla cosiddetta educazione terapeutica che spieghi l’iter della malattia, i sintomi di peggioramento e i rimedi da seguire.
Possiamo dire allora che stiamo passando da un mondo ‘farmaco-centrico’ un mondo ‘paziente-centrico'”.

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