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mercoledì 18 Giugno 2025
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Ccnl dipendenti farmacie, oggi Cgil decide le proteste, si fa sentire anche Conasfa

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Roma, 17 novembre – Evidentemente del tutto impermeabile a superstizione e scaramanzia, Filcams Cgil ha convocato per oggi, giorno di Marte (nel quale, notoriamente, “non si arriva né si parte né si da principio all’arte”. Per giunta è anche il 17…) il coordinamento nazionale delle farmacie per discutere e decidere le azioni da assumere per uscire dallo stallo sul rinnovo del Ccnl dipendenti di farmacia privata, ancora fermo a tre anni dalla scadenza dell’accordo precedente.

Le parti, in buona sostanza, hanno smesso di parlarsi e di fatto il confronto sindacale non è mai partito. Tanto che – come lo stesso sindacato della Cgil ha ricordato qualche giorno fa – ormai non ha proprio più senso parlare di trattative, ma di vertenza.

Del resto, da Federfarma non arrivano segnali di apertura: appena qualche giorno fa, la presidente Annarosa Racca ribadiva in un’intervista al suo stesso house organ che anche il sindacato dei titolari è una vittima delle circostanze e, alla luce della perdurante incertezza del quadro normativo (convenzione ancora in alto mare, riforma della remunerazione ancora di là da venire, erosione della spesa sanitaria e farmaceutica, apertura ormai prossima delle nuove farmacie del “concorsone” e via enumerando) non è davvero nella condizione di avviare una trattativa con i sindacati dei dipendenti. “Le farmacie sono in stragrande maggioranza piccole imprese che dal Ssn ricavano almeno il 70% dei loro fatturati” spiegava Racca. “Chi può ragionevolmente pretendere che un’azienda discuta di rinnovo contrattuale quando non sa che succederà al proprio fatturato negli anni a venire?

La prospettiva che il Coordinamento nazionale Filcams di oggi si risolva a decidere una qualche azione di protesta, dunque, non solo appare realistica, ma quasi inevitabile.

Sulla questione è intervenuta con una nota anche Conasfa, la Federazione nazionale delle associazioni dei farmacisti non titolari. Per la sigla presieduta da Silvera Ballerini, il “cahier de doleances” delle farmacie private ha il grave limite di ignorare, per ovvie ragioni strumentali, le recenti notizie positive relative alla ripresa dei conti delle farmacie nel primo semestre del 2015, “con incrementi di fatturato che arrivano a segnare fino a +4,2%” scrive Conasfa.

Buone notizie sul fronte dei ricavi cui fanno da contraltare le problematiche della disoccupazione (sempre irrisolta e peggiorata dal fenomeno dell’abusivismo professionale e dallo stage “a rotazione”) e dell’inadeguata remunerazione del farmacista collaboratore. Non si può pensare a una farmacia privata del domani” si legge ancora nella nota Conasfa “che possa concorrere con le nuove farmacie dei capitali, con all’interno un personale dipendente non incentivato e non valorizzato dal punto di vista contrattuale, non messo nelle condizioni di poter svolgere al meglio il proprio ruolo di professionista sanitario se la flessibilità degli orari rimane eccessiva, se viene a mancare un programma di aggiornamento professionale standardizzato sul territorio nazionale di alto livello qualitativo.

Conasfa, al riguardo, conclude la sua nota ricordando che “per quello che riguarda la parte normativa, sono rimasti in stallo dal 2013 gli accordi sulla materia della formazione continua Ecm oltre che dei trasferimenti, dei permessi sindacali, della videosorveglianza e dei nuovi servizi in farmacia.”

Chiara, insomma, la posizione di Conasfa: il rinnovo del contrattosi ha da fare, e senza perdere altro tempo.

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