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mercoledì 18 Giugno 2025
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Influenza, crollano le vaccinazioni tra gli anziani. L’Iss: “Colpa dei falsi allarmi”

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Roma, 24 novembre – Vaccinazioni influenzali in discesa libera: negli ultimi cinque anni si è registrata una decisa inversione di tendenza, che ha portato a una riduzione del 6% del ricorso al vaccino anti-flu. Colpa soprattutto, secondo l’Istituto superiore di sanità, dei falsi allarmi degli scorsi anni, l’ultimo proprio nel novembre 2014.
Le coperture relative alla popolazione anziana di età superiore ai 65 anni, maggiormente esposta al rischio dell’infezione, hanno seguito lo stesso trend, con percentuali ancora maggiori. La copertura vaccinale negli anziani, che era al di sotto del 50% prima del 2000, era cresciuta, fino a toccare una punta massima del 68,3%, nella stagione 2005-2006, per poi scendere a partire dalla stagione successiva a quella dell’anno pandemico (il 2009), ma restando al di sopra del 60% fino al 2011-2012, per poi scendere in picchiata: 55,4% del 2013-2014 al 48,6% del 2014-2015. Un crollo del – 20% in neppure dieci anni. che ovviamente non è privo di conseguenze sanitarie, sociali ed economiche.
“La causa del trend negativo delle vaccinazioni anti influenzali è dovuto in parte a falsi allarmi legati a presunti danni da vaccino o impurità presenti in alcuni lotti” ha spiegato Walter Ricciardi, presidente dell’Iss, ricordando che ”in nessun caso, questi allarmi sono stati confermati. Anzi, ci sono diversi studi che mostrano un effetto protettivo del vaccino, sia fra i bambini di età compresa fra i 6 mesi e i 2 anni (per i quali comunque la vaccinazione non viene raccomandata in Italia) che nelle persone a rischio di complicanze”.

In particolare, aggiunge Ricciardi, ”oltre a ridurre il rischio diretto di gravi complicanze, talvolta letali, insorgenti nel corso di un attacco influenzale, il vaccino è in grado di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari, come mostrato da studi sperimentali ed osservazionali condotti in diversi gruppi di popolazione”.
L’influenza è ancora al di sotto della soglia epidemica (al momento si contano 200 mila italiani colpiti dai virus in circolazione quest’anno, ceppi A – H1N1, A – H3N2 e B Pukhet) e come avviene ogni anno, la curva dovrebbe cominciare a salire nelle prossime settimane, per raggiungere un picco fra gennaio e febbraio. Proprio questo, dunque, è il momento di pensare a proteggersi attraverso la vaccinazione.

Nella letteratura scientifica, ricorda l’Istituto sSuperiore di Sanità, ”sono molte le evidenze a favore della vaccinazione anti-influenzale sono molte e più che convincenti”. Fra queste che il vaccino in alcuni casi è un vero e proprio salvavita ed è uno strumento attraverso il quale si ottiene un risparmio, sia in termini di giorni di malattia evitati, che di riduzione di ospedalizzazioni e trattamenti antibiotici.”

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