Roma, 5 marzo – In Italia – lo certifica l’Istat – si muore molto di più che in passato: nei primi otto mesi del 2015 si è infatti registrato un sensibile aumento dei decessi (pari, su base annua, a 54 mila morti in più rispetto al 2014) ed è stato raggiunto un tasso di mortalità pari al 10,7 per mille, il più alto tra quelli misurati dal secondo dopoguerra in poi.
Sempre nel Bel Paese (il dato, questa volta, viene dal Rapporto 2015 dell’Osservatorio civico sul federalismo in sanità di Cittadinanzattiva-TdM) ci sono ben 4,3 milioni di cittadini che rinunciano alle cure, soprattutto a causa degli alti costi raggiunti dai ticket e delle lunghe liste di attesa per accedere a prestazioni e servizi del Ssn.
Partendo da questi due dati, i senatori del Movimento Cinque Stelle hanno imbastito e costruito l’interrogazione (presentata in Commissione Igiene e sanità di Palazzo Madama il 3 marzo, . prima firmataria Paola Taverna, nella foto) con la quale chiedono alla ministra della Salute Beatrice Lorenzin alcune, necessarie spiegazioni in ordine allo stato del Servizio sanitario italiano e, in particolare, alla sua sostenibilità e alla sua capacità di rispondere alle necessità di cura dei cittadini.
Alla ministra viene chiesto espressamente se ritenga ammissibile, Carta costituzionale alla mano (articoli 3 e 32) , che “milioni di italiani siano costretti a rinunciare alle cure sanitarie” e come intenda giustificare “le decurtazioni al fabbisogno sanitario nazionale previste per l’anno 2016 e quantificabili in tagli superiori a 4 miliardi di euro, considerando che, a giudizio degli interroganti, il controllo della spesa sanitaria non può comportare la riduzione del benessere dei cittadini”.
Il riferimento è alla legge di stabilità 2016, che secondo i senatori pentastellati riduce di oltre 3.172 milioni il fabbisogno sanitario nazionale standard, portandolo a circa 111 miliardi di euro, mentre il Patto per la salute “prevedeva un finanziamento statale al fondo sanitario pari a 115.444 miliardi di euro”.
Taverna e gli altri firmatari dell’interrogazione (il cui testo integrale è disponibile qui) chiedono alla ministra di sapere se quello che a loro giudizio è un taglio è stato dettato “dall’esigenza di efficientare il Ssn” o se, invece, non obbedisca al disegno di alimentare la necessità dei cittadini di ricorrere al sistema alternativo privato.
Non meno stringente la domanda relativa al rilevante aumento del numero dei decessi: Taverna & C. chiedono a Lorenzin “a quali cause ritenga sia attribuibile” e quali iniziative di competenza “intenda adottare al fine di arginare urgentemente tale fenomeno”.