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giovedì 12 Giugno 2025
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Guidi: “Ddl Concorrenza, si poteva fare di più, ma è una buona legge”

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Roma, 31 marzo – “Io ero favorevole alla norma che liberalizzava (la fascia C, NdR), anche se ricordo che essa non era nel testo originario. Sono favorevole in quanto non capisco perché un farmacista laureato non possa vendere questi farmaci per esempio in una parafarmacia. Ma il Parlamento ha deciso diversamente”.

Così si è espressa la ministra dello Sviluppo economico Federico Guidi (nella foto) in uno dei passa in un’intervista pubblicata ieri sulla sezione Economia del Corriere della Sera e tutta dedicata ai contenuti (e alle vicende) del ddl Concorrenza, ormai prossimo a essere licenziato dalla Commissione Industria e poi dall’Aula del Senato, prima del ritorno a Montecitorio per il passaggio finale, che – questo l’auspicio della titolare del dicastero – potrebbe avvenire tra la fine di maggio e l’inizio di giugno.

Quella di Guidi su un provvedimento che, fin dall’inizio, ha fortemente voluto e sostenuto ma che nel corso dei suoi passaggi parlamentari ha poi subito correzioni e aggiustamenti vari rispetto al testo originariamente approvato dal governo nel febbraio 2015 è, alla fine, una valutazione positiva. Pur riconoscendo che, come sostiene Giavazzi, “hanno vinto le lobby” e che “si può sempre fare meglio”, Guidi ritiene che alla fine quello della prima legge annuale su mercato e concorrenza del nostro Paese sia  “un buon testo, che apre al mercato in molti settori: farmacie, telecomunicazioni, poste, notai, professioni, energia. Queste cose si fanno passo dopo passo.”

A proposito delle norme che non hanno trovato spazio nel provvedimento, la ministra – rispondendo a una precisa domanda – preannuncia che al momento la priorità è sicuramente quella di “arrivare rapidamente all’approvazione di questo disegno di legge”, anche in ragione del moltissimo tempo intercorso dalla sua presentazione a oggi. “Poi, visto che questo governo adempie all’obbligo di una legge annuale sulla concorrenza, ne faremo altre e alcune proposte che non sono passate questa volta potranno essere riprese” afferma la titolare del Mise, confermando di condividere le stime del Fondo monetario internazionale, secondo le quali le liberalizzazioni fanno crescere il Pil del 3,3% in 5 anni e migliorano il rating e la credibilità del Paese.

“Lo dimostrano tutti gli studi” afferma Guidi al riguardo. “E questo dovrebbe far comprendere alle lobby che un provvedimento sulla concorrenza ogni anno, così come prevede la legge che rivendico di aver applicato, è nell’interesse di tutti. Lo dico venendo dal mondo delle imprese private, che vivono sul mercato e sanno che la concorrenza, se regolata, fa bene alle stesse imprese e a tutto il Paese. Inoltre, la commissione europea, nelle sue ultime raccomandazioni all’Italia, ricorda che siamo indietro sulle liberalizzazioni.” 

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