
Consiglio di Stato, confermate le sanzioni a Roche e Novartis per il caso Avastin-Lucentis
Roma, 16 luglio – Cala il sipario sulla annosa vicenda che aveva portato l’Antitrust a infliggere pesantissime sanzioni ai due colossi del pharma, Roche e Novartis, accusati di aver posto in essere un’intesa anticoncorrenziale per favorire artificiosamente la vendita di un farmaco (Lucentis di Novartis) a danno di un altro (Avastin di Roche), entrambi efficaci nella cura della maculopatia oculare, ma il primo enormemente più costoso del secondo.
Il Consiglio di Stato ha infatti pubblicato ieri la sentenza n. 4990/2019 che conferma il provvedimento del 2014 dell’Autorità italiana garante della Concorrenza e del Mercato per la concertazione anticompetitiva che aveva condizionato le vendite dei due farmaci. I due gruppi furono sanzionati complessivamente per circa 180 milioni di euro (multa pagata subito dalle due aziende) per aver indotto l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) a scegliere il farmaco più costoso, cioè il Lucentis.
La sentenza è stata accolta con comprensibile contrarietà dalle due aziende. “Forte delusione per la decisione lacunosa del Consiglio di Stato sul caso Avastin-Lucentis” afferma Roche in un comunicato, sottolineando che “rimane la certezza di aver agito nell’interesse dei pazienti”.
“Roche, pur rispettando la decisione del Consiglio di Stato esprime tutto il proprio disaccordo per le conclusioni a cui sono arrivati i magistrati” si legge acora nella nota.“La sentenza lascia privi di risposta tutti gli argomenti difensivi sollevati da Roche in questi lunghi anni. Non c’è stata alcuna collusione con Novartis riguardo ai due farmaci bevacizumab e ranibizumab. Tutti i contatti tra Roche e Novartis sono stati assolutamente leciti, basati su informazioni veritiere di farmacovigilanza”.
Sulla stessa falsariga la reazione di Novartis, che “prende atto con rammarico della sentenza del Consiglio di Stato” di conferma della sanzione dell’Antitrust. “Sin dall’inizio Novartis ha respinto con forza queste accuse ed è convinta che il caso antitrust” scrive l’azienda in un comunicato “sia stato guidato da motivi puramente economici, volti a forzare, nel quadro normativo italiano, un cambiamento atto a consentire il rimborso generalizzato di un farmaco in un’indicazione priva di autorizzazione (off label), nonostante la presenza sul mercato di medicinali autorizzati (on label)”. ”
“Sebbene la sentenza della Corte sia stata sfavorevole, Novartis conferma la correttezza del proprio operato e rimane convinta che l’utilizzo di un farmaco fuori indicazione in presenza di farmaci appropriati costituisca una minaccia per l’esistente sistema legale, medico e regolatorio” conclude Novartis “istituito per monitorare l’uso efficace e sicuro dei medicinali nei pazienti”.
Di tutt’altro tenore il commento di Altroconsumo, che esprime soddisfazione per la sentenza del supremo consesso amministrativo, “punto di non ritorno” che stabilisce difinitivamente che “Roche e Novartis hanno fatto concertazione illecita ai danni dei pazienti e del sistema sanitario nazionale”.
Auspicando che dopo la pronuncia del Consiglio di Stato partano anche i ricorsi delle Regioni contro le due aziende, Altroconsumo riassume per grandi linee la vicenda, nella quale (insieme alla Società di Oftalmologia italiana) ebbe parte attiva denunciando la “scellerata concertazione illecita delle due case farmaceutiche” che aveva portato molti pazienti a vedersi negare l’accesso alla cura di una malattia grave come la maculopatia e il Servizio sanitario nazionale a rimetterci decine di milioni di euro.
Nel 2014, ricorda Altroconsumo, “l‘Antitrust sanziona le due case farmaceutiche al termine di un procedimento avviato nel 2013 anche a fronte della denuncia della Società dei medici oftalmologi italiani e di altri enti; la multa esemplare (oltre 90 milioni di euro ad entrambe le case farmaceutiche) è il primo dei diversi tasselli per ottenere trasparenza sulla vicenda e l’accertamento delle responsabilità”.
Le due aziende ricorrono quindi al Tar Lazio che però, nel novembre 2014, respinge i ricorsi. Roche e Novartis coinvolgono allora il Consiglio di Stato che rinvia il caso alla Corte di Giustizia europea. Il 23 gennaio 2018 la Corte di Lussemburgo risponde ai quesiti pregiudiziali presentati dal Consiglio di Stato, ricorda Altroconsumo, “confermando nella sostanza la bontà dell’operato e delle conclusioni dell’Autorità Antitrust e rimandando al sistema giudiziario italiano l’atto finale del lungo iter di questa vicenda. Atto finale che oggi è finalmente giunto”.
Anche se la vicenda, per Altroconsumo, “non si deve chiudere qua. Altroconsumo ribadisce infatti il diritto/dovere delle Regioni, ora che la sentenza è definitiva, di richiedere il risarcimento per la maggior spesa sostenuta negli anni per l’acquisto del farmaco più caro”.
