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giovedì 18 Aprile 2024
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Studio USA su Sars CoV 2, statine dimezzano il rischio di svilupparlo in forma grave

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Roma, 10 ottobre – Le statine, farmaci comunemente utilizzati per ridurre i livelli dei grassi dannosi nel sangue e prevenire le malattie cardiovascolari, sembrerebbero  associate a una diminuzione abbastanza significativa del rischio di sviluppare forme gravi di Covid. È quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori della California University di San Diego pubblicato tre settimane fa  sull’American Journal of Cardiology.

Lo studio è partito dalle ipotesi formulate all’inizio della pandemia sui farmaci che, come le statine, inibiscono l’enzima di conversione dell’angiotensina II (ACE2), una delle principali vie utilizzate dal virus Sars-Cov-2 per entrare nelle cellule umane. «Avevamo bisogno di capire se i farmaci che agiscono sull’ACE2 influissero sul rischio di Covid-19 e comprendere se l’assunzione di statine avesse o meno un impatto sulla gravità dell’infezione» ha spiegato Lori Daniels, docente e direttrice dell’Unità di Terapia intensiva cardiovascolare dell’UC San Diego Health (nella foto).

Si è cercato quindi di capire se i pazienti in cura dovessero continuare ad assumere con regolarità le terapie in corso per la cura del colesterolo alto. Allo scopo sono state analizzate le cartelle cliniche di 170 pazienti con Covid-19 e di 5.281 pazienti Covid-negativi in cura a San Diego tra il febbraio e il giugno del 2020. I dati comprendevano informazioni sulla gravità della malattia, durata della degenza ospedaliera, esito e uso di statine, oltre che di altri inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) bloccanti del recettore dell’angiotensina II (ARB) nei trenta giorni precedenti al ricovero ospedaliero.

Da questi dati è emerso che l’assunzione di statine prima del ricovero per Covid-19 era associato a una riduzione di oltre il 50% del rischio di sviluppare il virus in modo grave rispetto ai pazienti infetti che però non assumevano statine. Inoltre il loro impiego sembra essere correlato a tempi di recupero più brevi.

“Le statine, dunque, possono essere potenzialmente protettive contro una grave infezione da coronavirus” ha dichiarato Daniels. In particolare, possono inibire l’infezione attraverso i loro effetti anti-infiammatori. I pazienti in cura con statine per il colesterolo possono pertanto continuare la terapia senza remore. “Il timore di Covid-19 non è un valido motivo per fermarsi – conferma la ricercatrice. “Semmai i nostri risultati dovrebbero incentivare l’assunzione”.

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