Roma, 12 novembre – “La farmacia svolge un ruolo importante nella proposizione del farmaco equivalente ma spesso si scontra con la diffidenza del paziente che lo ritiene erroneamente di qualità o efficacia inferiore. Merita una riflessione il fatto che ancora oggi la spesa per la differenza di prezzo col farmaco di marca superi, secondo i dati rilevati da Osmed, il miliardo di euro”.
Lo ha detto ieri il presidente di Farmacieunite Franco Gariboldi Muschietti (nella foto) , intervenendo al webinar ‘I farmaci equivalenti motore di sostenibilità per il Ssn’’ organizzato da MotoreSanità, nel corso del quale sono stati affrontati – mettendo a confronto i punti di vista delle diverse professionalità – i temi riguardanti l’uso dei farmaci equivalenti e il loro impatto sul sistema sanitario e sulla spesa farmaceutica.
“All’inizio la farmacia si è trovata a dover dispensare gli equivalenti senza la dovuta conoscenza e dovendosi destreggiare tra le proposte di molteplici ditte che complicavano la scelta” ha osservato Muschietti. “Nel tempo poi, la naturale selezione ha consentito di orientarsi sulle ditte più affidabili e ora possiamo affermare con certezza che i farmaci equivalenti sono sicuri, frutto di originator conosciuti sia per caratteristiche che per effetti collaterali. È diventato quindi più facile proporre con convinzione ai pazienti la miglior scelta terapeutica.”
Muschietti ha quindi passato in rassegna alcune delle criticità che la farmacia si è trovata ad affrontare, come l’aggravio di magazzino dovuto alla presenza di molteplici marche per la stessa molecola, le scadenze ravvicinate e la svalutazione delle scorte dovuta alla diminuzione progressiva del prezzo.
La causa di una maggiore diffusione e utilizzo dei farmaci equivalenti, che rappresentano un momento imprescindibile sia per soddisfare la domanda di salute sia per ottimizzare le risorse, soprattutto in questo particolare momento storico, potrebbe ricevere grande impulso e giovamento da incentivazioni economiche alla sostituzione. E rimane importantissima la collaborazione tra il medico di famiglia e il farmacista per promuovere una corretta conoscenza di questi farmaci, per incentivarne l’utilizzo nella maggior parte dei casi, fatto salvo per quelle eccezioni in cui necessariamente è necessario l’utilizzo del farmaco originale.
Sui farmaci equivalenti, ha ha evidenziato Muschietti, non si può prescindere dal coordinamento tra le due figure professionali della sanità di prossimità, in termini di informazione e di continuità terapeutica, anche attraverso il monitoraggio della terapia. In tal senso, secondo il presidente del sindacato, “si potrebbe anche pensare ad un progetto serio e sostenibile di ‘pilloliera settimanale’ o sistemi analoghi che porterebbero non solo importanti risparmi economici per il sistema sanitario ma anche e soprattutto presumibili vantaggi per la salute del paziente”.
“La chiave di volta della nuova governance con cui dovremo necessariamente fare i conti post Covid-19″ ha concluso Muschietti “dev’essere un sistema incentivante volto all’utilizzo di farmaci meno costosi, così da razionalizzare e valorizzare al massimo le risorse del Ssn da reinvestire in progetti di salute a tutto vantaggio dei pazienti”.