Roma, 5 settembre – Il recente Congresso europeo di Cardiologia (Esc), tenutosi ad Amsterdam dal 25 al 28 agosto, ha fornito un’ottima occasione per riportare d’attualità lo studio italiano At-Target-It, finalizzato a verificare l’efficacia nel mondo reale (e non solo negli studi clinici) dei farmaci inibitori di PCSK9 per ridurre il colesterolo LDL.
Lo studio, pubblicato nello scorso mese di febbraio su Atherosclerosis, condotto su dieci centri italiani specializzati nella cura delle dislipidemie, centra il suo obiettivo, confermando come l’utilizzo degli inibitori PCSK9 sia efficace e sicuro nella pratica clinica e contribuisca a incrementare l’aderenza e la persistenza nel raggiungimento dei livelli di LDL raccomandati.
A
ribadirlo ad Amsterdam è stato il presidente della Società italiana di Cardiologia a Pasquale Perrone Filardi (nella foto): “L’Italia ha realizzato il registro nazionale più ampio al mondo, grazie al quale abbiamo dimostrato che questa terapia riduce il colesterolo del 65 per cento e che la persistenza terapia è del 95% dopo due anni“.
Delle oltre duecentomila morti cardiovascolari che si registrano ogni anno in Italia, poco meno di cinquantamila sono imputabili al mancato controllo del colesterolo. Un pericolo molto serio, se si considera che l’80% dei pazienti a più alto rischio presentano valori molto al di sopra di quelli consigliati dalle più recenti linee guida europee.
“Più di un milione di italiani sono a rischio altissimo di eventi cardiovascolari. Di questi solo il 20% raggiunge gli obiettivi raccomandati dalle linee guida internazionali che hanno abbassato i valori di riferimento al di sotto 55 mg/dl” ha evidenziato ancora Perrone Filardi. “Un problema sanitario che può essere ridotto grazie agli inibitori di PCSK9, in grado di ridurre fino a un ulteriore 50% i livelli di colesterolo alto, con pochi effetti collaterali, dunque ben tollerati per un utilizzo cronico. Nel mondo reale, tuttavia, una bassa percentuale di pazienti viene trattata con la terapia ipolipemizzante raccomandata, con la conseguenza che solo una minoranza di soggetti raggiunge i target lipidici consigliati. La riduzione di livelli di colesterolo nel sangue nei pazienti ad alto rischio” ha concluso il presidente della Sic “è dunque un importante obiettivo di salute pubblica che in futuro potrebbe consentire di ridurre la mortalità per eventi cardiovascolari salvando migliaia di vite ogni anno”.


