Roma, 11 aprile – Con un comunicato stampa ufficiale (pubblicato in bella evidenza anche sul sito istituzionale del Comune), l’amministrazione comunale di Ascoli Piceno comunica di aver attivato con una delibera di Giunta la consegna a domicilio di “farmaci, parafarmaci e quant’altro reperibile in farmacia”. Un servizio, si legge nella nota del Comune, “particolarmente richiesto e ad alto impatto sociale, gratuito per le fasce deboli residenti nel Comune come prestazione di assistenza“, che gli amministratori ascolani inscrivono nell’ambito di “una ‘farmacia dei servizi’ sempre più al fianco dei cittadini, capace di migliorare la sua attività nell’ambito delle cure primarie”.
“In questo modo diamo la possibilità ai cittadini di poter avere a domicilio i farmaci di cui hanno bisogno” afferma il sindaco Marco Fioravanti (nella foto con l’assessora con delega alle farmacie, Francesca Pantaloni). “Crediamo molto nell’importanza di servizi di prossimità come questo, che aiutano a creare una comunità coesa e capace di aiutarsi a vicenda, per non lasciare nessuno indietro”.
Il servizio è operativo dall’altro ieri nelle quattro farmacie comunali del capoluogo, a titolo gratuito per le fasce deboli dei cittadini residenti nel Comune di Ascoli: rientrano in questa categoria gli anziani di età superiore agli 85 anni, gli over 65 privi di reti parentali e/o impossibilitati o che si trovino in particolari situazioni di disagio/difficoltà per motivi sanitari o sociali, i soggetti non autosufficienti, portatori di handicap, persone con difficoltà di deambulazione in possesso dei requisiti di disabilità di cui all’art. 3, comma 3, della legge 104/92; i pazienti oncologici.
Il servizio sarà disponibile, a titolo oneroso, anche ai cittadini residenti o domiciliati nel territorio comunale non appartenenti alle fasce deboli, e nei Comuni limitrofi, fino a una distanza di 25 chilometri. Cosa che – è ragionevole presumere – potrebbe incontrare le comprensibili perplessità e obiezioni, in particolare, delle farmacie uniche dei centri viciniori più piccoli, che potrebbero vedersi costrette a subire una concorrenza del tutto inaspettata, potenzialmente in grado di erodere le loro economie molto spesso (se non sempre) sul filo di equilibri molto precari, nei quali contano anche le quote infinitesimali di fatturato. Al momento, non risultano reazioni all’iniziativa lanciata dal Comune di Ascoli. Ma non è davvero escluso che possano arrivarne.