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giovedì 16 Ottobre 2025
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Assobiotec: “Biotech strategico per l’Italia, nel 2023 fatturati 47,5 mld di euro, 2,23% del Pil”

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Roma, 27 giugno – Un settore strategico per l’Italia che nel 2023 ha fatturato più di 47,5 miliardi di euro, pari al 2,23% del Pil. Questo sono le biotecnologie nel panorama nazionale, settore ampiamente illustrato nel corso del convegno pubblico Biotech Act: opportunità e sfide per l’Italia e per l’Europa nel nuovo scenario geopolitico tenutosi due giorni fa a Roma all’Auditorium della Tecnica di Confindustria, importante occasione di confronto tra rappresentanti istituzionali, esponenti del mondo scientifico e accademico, associazioni industriali e operatori finanziari nazionali ed europei seguita all’Assemblea annuale di Assobiotec, l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica. 

Proprio nel corso dell’Assemblea dei soci è stata rinnovata la fiducia a Fabrizio Greco (nella foto), amministratore delegato di AbbVie Italia,confermato alla presidenza di Assobiotec anche per il triennio 2025-2028. Nel suo intervento dopo la nomina, si legge in una nota, Greco ha ribadito l’impegno alla guida dell’associazione nel segno della continuità, ricordando le direttrici strategiche su cui si svilupperanno le attività del nuovo mandato: aumentare la consapevolezza del valore generato dalle biotecnologie nei settori più strategici della società, utilizzando un approccio data-driven per sostenere le proposte di policy con evidenze concrete; contribuire a una visione di sviluppo del Paese che passi attraverso la formazione scientifica dei giovani, la ricerca, e alla creazione di condizioni che consentano la trasformazione delle idee innovative in soluzione concrete per i cittadini. Infine, supportare il nostro Paese nell’avere un ruolo di primo piano nello sviluppo delle strategie europee sulle biotecnologie, in previsione della prossima discussione e approvazione dell’Eu Biotech Act. Sono stati nominati anche i due vicepresidenti: Elena Sgaravatti (PlantaRei Biotech) e Carlo Rosa (DiaSorin), riconfermati nei loro ruoli nel Consiglio di presidenza di Assobiotec.

Al convegno ha fatto pervenire una sua lettera il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (nella foto), che ha posto l’accento sulla strategicità del comparto e sull’attenzione istituzionale per il settore “cercando di costruire una legislazione dedicata, il Biotech Act, volto a promuovere l’innovazione, accelerare la transizione verso un’economia più verde e l’indipendenza strategica. Questo quadro normativo si inserisce in un insieme di iniziative coordinate che includono la strategia dell’Ue sulle scienze della vita, sulla bioeconomia e il Clean Industrial Deal”.

Un video-messaggio è arrivato anche dal commissario europeo per la Salute e il Benessere animale, Olivér Várhelyi, attualmente al lavoro sull’European Biotech Act, che  ha sottolineato che “le biotecnologie offrono enormi opportunità per innovare e produrre in Europa, ma troppo spesso le scoperte che nascono nei nostri laboratori non riescono a raggiungere il mercato o vengono sviluppate altrove”. Da qui la necessità e l’urgenza di creare un ecosistema favorevole – fatto di regole semplici, investimenti mirati e competenze adeguate – per trasformare la leadership scientifica europea in un motore concreto di crescita e competitività attraverso il Biotech Act.

Nel corso dell’Assemblea pubblica è stata anche presentata la nuova fotografia del settore biotech in Italia, basata su una mappatura innovativa sviluppata da Assobiotec. Analizzando i codici Ateco e stimando la quota biotech nei diversi comparti industriali, il report scatta l’istantanea di un settore articolato, trasversale e in forte espansione. I principali dati evidenziano: un fatturato 2023 di oltre 47,5 miliardi di euro, pari al 2,23% del Pil nazionale; 4.888 imprese con una forte concentrazione nel Nord Italia (73% del valore prodotto, 48% delle aziende); una prevalenza di micro-imprese (54% del totale), ma con un’importante presenza di grandi realtà (20%); circa 80mila addetti occupati, concentrati in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

“Questi nuovi numeri ci confermano che le biotecnologie sono tecnologie abilitanti e trasversali, con applicazioni che spaziano in molti ambiti strategici come il farmaceutico e la bioeconomia circolare” commenta il presidente Greco. “Sono tecnologie che sanno offrire concrete risposte a tante delle grandi sfide del nostro tempo legate a salute, sostenibilità, produttività e autonomia strategica. Un settore che è certamente destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni e sul quale Paesi come Stati Uniti e Cina hanno già puntato per una crescita economica e per rafforzare il proprio peso geopolitico. Oggi anche l’Europa si sta muovendo nella giusta direzione, con l’European Biotech Act atteso nel 2026. E l’Italia? Per essere davvero competitivi, in uno scenario globale in rapida trasformazione, dobbiamo saper innovare. Ma non basta puntare solo sulla tecnologia” ha concluso Greco. “Serve un ecosistema nazionale forte, in cui formazione, ricerca, sviluppo, produzione e accesso al mercato operino in modo sinergico. Perché l’innovazione biotech è una sfida collettiva e la sua riuscita è un’opportunità per l’intero Paese”.

Nel corso dell’evento è stato assegnato l’Assobiotec Award 2025, premio istituito nel 2008 che va alle personalità che si sono più distinte nella promozione della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. Il riconoscimento quet’anno è andato a Luigi Naldini (nella foto), direttore dell’Istituto San Raffaele Telethon per la terapia genica (SR-Tiget) e professore ordinario di Istologia e terapia genica e cellulare, università Vita-Salute San Raffaele di Milano, “per il suo straordinario contributo alla cura delle malattie genetiche e oncologiche, con un lavoro pionieristico che ha aperto nuove possibilità terapeutiche. Per aver portato l’eccellenza della ricerca italiana nel mondo, diventando ambasciatore di innovazione, competenza e passione. Per aver aperto la strada, come scienziato, innovatore e imprenditore, a una nuova era della medicina, più mirata e personalizzata”.

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