Roma, 12 settembre – Con la stessa velocità con la quale aveva raggiunto le posizioni di vertice del mercato farmaceutico mondiale con i suoi anti-diabetici dimagranti di nuova generazione, macinando record su record anche sui mercati finanziari, il gruppo farmaceutico danese Novo Nordisk precipita nelle acque decisamente più procellose di una pesante crisi: nel 2024, ovvero solo un anno fa, cavalcando Ozempic, il miracle drug dei farmaci dimagranti, Novo Nordisk era diventata la società quotata più importante d’Europa, ma nell’ultimo anno il prezzo delle sue azioni è sceso di circa il 60%.
Inevitabili e dolorose le contromisure: l’azienda annuncia infatti taglio di 9mila posti di lavoro nel mondo (pari all’11,5% degli addetti), oltre la metà dei quali (circa 5mila) in Danimarca. Sulla decisione pesa secondo le analisi la pressione del mercato sui nuovi farmaci anti-obesità, in particolare la concorrenza dell’americana Eli Lilly.
“I nostri mercati si stanno evolvendo, in particolare nel settore dell’obesità, con l’aumento della concorrenza e la crescente importanza dei consumatori”. E dunque, come dichiarato da Mike Doustdar, Ceo di Novo Nordisk, c’è solo una strada da imboccare: “Anche la nostra azienda deve evolversi”.
L’obiettivo è snellire il gruppo e accelerare il processo decisionale. La compagnia si focalizzerà principalmente sulle opportunità di crescita nei settori del diabete e dell’obesità. Novo Nordisk stima il costo della riorganizzazione in 8 miliardi di corone danesi (circa 1,26 miliardi di dollari); il management punta a risparmiare la stessa cifra ogni anno a partire dal 2026. Intanto, per il 2025 le previsioni sull’utile operativo sono state significativamente ridotte.


