Roma, 16 settembre – Il problema è annoso e ben noto: il settore cosmetico è esposto a molti rischi di illegalità, a partire dalla vendita e distribuzione di prodotti contraffatti o comunque non conformi alle normative vigenti. Motivo che ha indotto le autorità, in considerazione dei rischi alla salute che possono derivare dall’uso di cosmetici falsi o “irregolari”, ad avviare un’attività strutturata di contrasto al fenomeno, la cosmetosorveglianza, o vigilanza dei prodotti cosmetici, affidandola ai Nas, i Nuclei antisofisticazioni e sanità, organi esecutivi del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute dipendenti funzionalmente dal Ministro della Salute che, come è noto, si occupano anche di specialità medicinali, prodotti erboristici e alimenti.
E proprio i carabinieri dei Nas di Napoli I, nel corso di mirati servizi volti a garantire la sicurezza del consumatore nell’ambito della produzione e vendita dei prodotti di cosmesi, procedendo al controllo di un’attività di rivendita di cosmetici ubicata nell’area dei paesi vesuviani, hanno rinvenuto in un esercizio commerciale gravi irregolarità, prima tra tutte la detenzione per la vendita sul mercato di prodotti cosmetici contenenti sostanze vietate e potenzialmente pericolose per la salute pubblica. Il titolare dell’esercizio è stato così segnalato all’autorità giudiziaria competente.
In particolare, durante l’ispezione i militari del Nas hanno riscontrato la presenza, destinata alla vendita, di diverse confezioni di gel semi-permanente contenente la sostanza denominata trimethylbenzoyl diphenylphoshine oxide (Tpo) vietata dall’Unione europea in quanto cancerogena, mutagena e tossica per la riproduzione.
A seguito dell’irregolarità riscontrata, pericolosa per la salute pubblica sia dei consumatori sia degli operatori di settore, i militari hanno proceduto al sequestro di circa 800 confezioni dei suddetti articoli, per un valore commerciale di circa 6.000 euro.


