Roma, 9 novembre – Il servizio farmaceutico nazionale ha retto la prova dello sciopero, senza subire soluzioni di continuità, evitando qualsiasi disagio ai cittadini. È il primo dato che Federfarma si preoccupa di mettere in evidenza nel suo comunicato ufficiale dopo lo sciopero del 6 novembre, il primo nella storia della categoria, accompagnandolo con i primi dati relativi alla partecipazione dei dipendenti delle farmacie private sulla base delle comunicazioni pervenute finora da 7.000 farmacie (quelle che hanno registrato una maggiore adesione allo sciopero da parte dei dipendenti). Il tasso di adesione, afferma Federfarma, è stato inferiore al 15% del personale in servizio il 6 novembre e “risulta rispettata al 95% circa la quota minima – pari a un terzo – del personale presente in farmacia durante l’astensione lavorativa”.
Dati che Federfarma si riserva di aggiornare il dato di adesione, che – si legge nel comunicato – sarebbe “in costante calo secondo le ultime proiezioni”, e comunica altresì di essere impegnata a raccogliere i dati relativi al mancato rispetto dei requisiti minimi di servizio indicati dalla Commissione di garanzia sugli scioperi “per le conseguenti segnalazioni alle Autorità competenti, nel pieno rispetto delle norme a tutela della privacy dei dipendenti”.
Federfarma interpreta i dati come una testimonianza del “solido rapporto di natura professionale tra titolari e collaboratori, nonché le buone condizioni che caratterizzano il lavoro in farmacia” e “ringrazia tutti i colleghi che, con grande senso di responsabilità, hanno contribuito a garantire il normale svolgimento del servizio farmaceutico, evitando disagi ai cittadini, nel rispetto delle indicazioni fornite dalla Commissione di garanzia sugli scioperi”.
Quindi passa al nodo della questione e – affermando di essere “consapevole del particolare valore che i collaboratori rivestono per la farmacia” e ribadendo la proposta già avanzate in sede di contrattazione di un incremento salariale di 180 euro mensili – si dichiara “disponibile a discutere l’attribuzione di ulteriori incentivi, premialità e misure di welfare – utilizzando anche i benefici fiscali connessi – nell’ottica di migliorare ulteriormente il reddito effettivo e la qualità di vita dei collaboratori”.
Federfarma, alla luce dei dati sullo sciopero, che testimoniano il senso di responsabilità dei lavoratori, afferma di essere “ancora più convinta della necessità di pervenire in tempi brevi al rinnovo del Ccnl” e conclude “disponibile a confrontarsi in maniera costruttiva con tutte le Organizzazioni sindacali disposte al dialogo sulla piattaforma sindacale proposta, assicurando altresì la libertà di rappresentanza sindacale costituzionalmente garantita, al fine di giungere quanto prima alla firma di un contratto equo con tutte le organizzazioni sindacali, al fine di giungere quanto prima alla firma di un contratto equo e sostenibile per entrambe le parti”.


