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venerdì 3 Ottobre 2025
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Ricerca italiana scopre anticorpo efficace contro il superbug Klebsiella pneumoniae

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Roma, 3 ottobre – Lo spauracchio Klebsiella pneumoniae, super-batterio resistente agli antibiotici che può facilmente diffondersi negli ospedali e causare infezioni respiratorie, urinarie e del sangue, potrebbe aver trovato il pane in grado di spezzare i suoi mortiferi denti: ricercatori della Fondazione Toscana Life Sciences (Tls) hanno infatti  selezionato un anticorpo monoclonale umano in grado di proteggere dall’infezione causata dal sottotipo più frequente e virulento del batterio. Lo studio è stato pubblicato su Nature.

La resistenza antimicrobica è oggi una sfida di salute pubblica globale e richiede approcci terapeutici innovativi. Nel 2024 la stessa Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato Klebsiella pneumoniae tra i batteri resistenti agli antibiotici più pericolosi per i quali è urgente trovare una cura.

Invito raccolto dal Tlsm che ha avviato un progetto di ricerca focalizzato sullo sviluppo di anticorpi monoclonali umani (mAb), che attualmente rappresentano soluzioni terapeutiche sicure in oncologia e contro malattie autoimmuni, ma che non hanno ancora trovato applicazione clinica per batteri antibiotico-resistenti.

Lo studio ha coinvolto scienziati del Monoclonal Antibody Discovery Lab (Mad Lab), della Tumour Immunology Unit e del Data Science for Health Lab (DaScH Lab) della Fondazione Tls. Coordinato da Anna Kabanova (nella foto), Rino Rappuoli e Claudia Sala, ha visto in prima linea i ricercatori Emanuele Roscioli, Vittoria Zucconi Galli Fonseca e Soraya Soledad Bosch. Il lavoro è nato grazie al supporto della Regione Toscana nell’ambito del Centro regionale di medicina di precisione (CReMeP) ed è proseguito grazie al finanziamento sul progetto Proreact del ministero della Salute.

L’obiettivo era affrontare quella che rappresenta una crescente criticità per la salute pubblica. Nel 2018 – ricorda una nota di Fondazione Tls – un focolaio di Klebsiella pneumoniae di tipo ST147, con un altissimo profilo di resistenza agli antibiotici, ha avuto origine e si è rapidamente diffuso in Toscana. Ed proprio su ST147 che si è concentrato lo studio,  arrivando a isolare “anticorpi monoclonali umani estremamente potenti contro questo batterio”.  In particolare, è emerso che “uno di questi anticorpi monoclonali, che è in grado di riconoscere la superficie più esterna del batterio (la capsula), protegge contro l’infezione sistemica prodotta dal ceppo isolato a Pisa, ma anche contro ceppi di Klebsiella pneumoniae isolati in ospedali di Francia e Australia”.

“Nel complesso questo lavoro è un esempio di un percorso sperimentale che consente di prevedere antigeni protettivi contro ceppi batterici antibiotico-resistenti che possono aprire la strada allo sviluppo di terapie innovative ed efficaci contro questa minaccia globale” osserva la nota della Fondazione Toscana Life Sciences, che in conclusione ricorda le università e gli enti di ricerca di rilievo nazionale e internazionale che hanno collaborato al successo dello studio con i loro ricercatori. Si tratta dell’Unità di Malattie infettive dell’azienda ospedaliera universitaria Pisana, della Fondazione Biotecnopolo di Siena, dell’università di Siena, del Centro risonanze magnetiche Cerm di Firenze, dell’Area Science Park di Trieste, dell’Hartford Hospital-Connecticut, USA, della Monash University di Melbourne, Australia, dell’Université Paris-Saclay e del Bicêtre Hospital Assistance Publique-Hôpitaux, Paris, Francia.

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