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venerdì 29 Marzo 2024
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Leopardi, il cordogliodella professione, oggi a Roma i funerali

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Roma, 15 settembre – La scomparsa di Giacomo Leopardi, per 40 anni primo e principale punto di riferimento della professione farmaceutica e tra i principali protagonisti della sanità italiana, ha suscitato un’unanime ondata di cordoglio. La Federazione degli Ordini, che Leopardi ha presieduta per quasi un quarto di secolo, dal 1985 al 2009, lo ricorda sul suo sito come “una figura fondamentale non soltanto della professione, ma della sanità italiana, testimone delle grandi trasformazioni della sanità italiana, nelle quali ha saputo operare da protagonista non soltanto a tutela dei farmacisti e della farmacia, ma della salute della collettività.
E Andrea Mandelli, che gli è succeduto alla guida Federazione, ne ricorda  “quella capacità, che nei nostri tempi stiamo sempre più perdendo, di vedere oltre, di andare sempre un passo più in là del presente, della polemica spiccia e contingente.”
Il vicepresidente Fofi, Luigi D’Ambrosio Lettieri fa invece riferimento al suo prezioso lascito, fatto di “profondità di pensiero, pragmatismo operativo, della saggezza dei suoi consigli e dello stile sobrio della sua vita. ”
Anche il segretario federale Maurizio Pace ha voluto aggiungere un suo ricordo, facendo riferimento alla costante attenzione che Leopardi riservava alle future generazioni, “punto nodale del suo impegno politico all’interno della categoria e nella società.”
Annarosa Racca, presidente di Federfarma, lo ricorda come un “grande e indimenticabile protagonista di quasi quarant’anni di farmacia italiana”, esprimendo cordoglio per la sua scomparsa.
Commosse e sentite le prime parole di Emilio Croce, presidente dell’Ordine di Roma, che Leopardì guidò senza soluzioni di continuità per molti mandati. Nelle sue dichiarazioni, già pubblicate ieri dal nostro giornale,  Croce – per cinquant’anni amico e compagno di strada di Leopardi – ha voluto sottolineare in particolare “l’autentico giacimento di insegnamenti e ispirazioni”  rappresentato dagli scritti dello scomparso in decenni di attività pubblicistica sui giornali professionali.  “Rappresentano ancora oggi un faro sul significato e il senso della professione farmaceutica, gettando una luce sulle direzioni da intraprendere per tutelarla e svilupparla, garantendole il futuro che merita. I ragionamenti, le intuizioni, i pensieri, le idee e le analisi che ha saggiamente voluto consegnare negli anni alla pubblicistica professionale sono stati, sono e saranno un viatico che accompagnerà sempre la nostra professione, un riferimento dal quale sarà impossibile prescindere anche in futuro” ha detto Croce.
FarmacieUnite, il sindacato presieduto da Franco Gariboldi Muschietti, vuole invece ricordarlo come  “un uomo di grande valore e rara umanità, il cui nome rievoca non soltanto i 24 anni di guida alla Federazione nazionale, ma un pezzo della stessa Farmacia, intesa come istituzione, concetto e valore.” Un uomo, conclude la nota del sindacato, per il quale non si può che esprimere “affetto e ammirazione, in quanto figura  che ha saputo caratterizzare la professione  tutta di carismatica unicità.”
Anche l’Utifar esprime il suo dolore per la scomparsa del “presidentissimo”: “Abbiamo saputo cogliere la lucida intelligenza di Giacomo dai suoi ragionamenti, il suo coraggio dalle proposte innovative, l’ironia dalle sue battute di spirito. In tutta la sua produzione editoriale emergeva l’amore per la professione e per la farmacia” scrive in una nota il sodalizio tecnico-professionale, concludendo che “è nella difesa del ruolo del farmacista, perseguita sempre attraverso un logica propositiva e mai in difesa di posizioni acquisite, che Giacomo ci ha fatto cogliere, negli anni, una onestà intellettuale invidiabile.”
Suona sincero anche il cordoglio espresso dal Movimento nazionale liberi farmacisti con il suo presidente Vincenzo Devito, che ricorda le schermaglie dialettiche che, negli anni, hanno visto su posizioni opposte Mnlf e federazione professionale. “Per anni siamo stati dalla parte opposta della barricata” ricorda Devito “ma ogni tanto c’incontravamo in quella che noi definivamo terra di nessuno per parlare del futuro della professione. Pur nella diversità delle opinioni aveva una caratteristica che è difficile incontrare, quando parlavi ti stava sempre ad ascoltare, anche quando con te non era d’accordo. Faceva una pausa, ti prendeva sottobraccio e poi chiamandoti per nome diceva la sua.” Ma il presidente del Mnlf fa riferimento anche a un’altra dote, forse meno appariscente ma certo non meno importante, quella del coraggio. “Anche se era perfettamente consapevole che il clima non sarebbe stato a lui favorevole” scrive Devito “veniva a tutti gli incontri a cui lo invitavamo e non si sottraeva al confronto, mai.”
I funerali di Leopardi si celebreranno oggi a Roma,  alle ore 14.00, nella chiesa parrocchiale dedicata a San Mattia apostolo, in via Renato Fucini 285 (piazza Primolli).

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