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sabato 20 Aprile 2024
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Country Report 2016, Mnlf controreplica: “Federfarma si arrampica sugli specchi”

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Roma, 15 marzoNuova e pressoché inevitabile puntata nella polemica innescata dal Country Report 2016 per l’Italia predisposto a fine febbraio dai servizi della Commissione europea, i cui riferimenti al nodo concorrenza e alla professione di farmacista sono stati oggetto di letture e interpretazioni a dir poco diverse da parte delle organizzazioni di categoria.

Se Mnlf e Fnpi nei giorni scorsi hanno colto in alcuni passaggi del documento (si veda qui e qui) rilievi e critiche alla “mancanza di coraggio” del governo italiano in materia di concorrenza, anche nel settore dei farmaci, Federfarma vi ha letto tutta un’altra storia e – in una sortita ufficiale che il nostro giornale ha puntualmente registrato ieri – ha accusato senza mezzi termini le sigle dei liberi farmacisti e delle parafarmacie di interpretare scorrettamente (ergo, strumentalmente) il dossier europeo dedicato all’Italia.

Nel quale – precisa il sindacato dei titolari – non è contenuto “nessun riferimento alla deregulation dei farmaci con ricetta o alla pianificazione territoriale, perché la lente è concentrata soltanto sul mercato delle professioni, non su quello del farmaco.”

Una replica, ma soprattutto un’accusa (quella di scorrettezza), che Mnlf non ha evidentemente gradito, se ieri ha deciso di tornare immediatamente sull’argomento, con una controreplica al vetriolo.

È decisamente imbarazzante commentare in questo periodo le esternazioni pubbliche di Federfarma, esternazioni che appaiono sempre più dettate dall’esigenza di mistificare la realtà” scrive infatti la sigla dei liberi farmacisti, ribaltando in buona sostanza l’accusa lanciata il giorno prima dal sindacato dei titolari.

Mnlf riconosce che nel Country report europeo 2016 non si fa riferimento alla liberalizzazione dei farmaci della fascia C, ma ricorda che quel riferimento era presente e ben esplicitato nel rapporto del 2015, a pag. 61. La nota dei liberi farmacisti , “tanto per rinfrescare la memoria a Federfarma”, ne riporta il passaggio saliente: Per quanto riguarda la distribuzione dei prodotti farmaceutici, il disegno di legge rimuove il divieto di possedere più di quattro farmacie e consente anche alle società di essere titolari di farmacie. Tuttavia non sopprime il regime di quote, non apre il mercato dei farmaci con ricetta obbligatoria ma non rimborsati dal sistema sanitario e non pone rimedio alle strozzature alla diffusione di farmaci generici indicate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato.”

Da qui il contrattacco di Mnlf: “Ora, possiamo raccontarci che gli asini volano, ma a cosa si riferisce la Commissione Europea quando nell’ultimo rapporto parla per i farmacisti di un disegno di legge poco ambizioso? Quando parla per i notai, gli avvocati e i farmacisti di settori  “nel complesso ancora fortemente regolamentati”, l’Ue intende proprio quello che il Movimento nazionale liberi farmacisti ha posto in rilievo, ovvero l’accesso alla libera professione, la liberalizzazione dei farmaci di fascia C.”

Per Mnlf, insomma, se nell’ultimo rapporto l’Ue non fa riferimento a queste fattispecie è “per il semplice motivo che questo riferimento era già stato fatto nel precedente rapporto. Altro che letture “scorrette”, qui si vuol piegare alla propria visione una realtà che è ben diversa.”

Tranciante la chiusura: “Di scorretto nell’iter del Ddl concorrenza ci sono solo le letture di comodo che Federfarma crede impunemente di poter dispensare a tutti, peccato che non tutti credono di aver visto gli asini volare

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