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venerdì 3 Maggio 2024
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Mnlf: “Lo dice la Ue, per le farmacie il ddl Concorrenza poteva osare di più”

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Roma, 10 marzo – Anche il documento di lavoro dei servizi della Commissione europea che analizza la situazione  economica del nostro Paese nel 2016, con particolare riguardo alla prevenzione e correzione degli squilibri macroeconomici, diventa occasione per alimentare la polemica sul  ddl Concorrenza e in particolare sulle misure dedicate alla farmacia.

In un comunicato stampa diffuso ieri, facendo riferimento al capitolo 3.3 (Concorrenza e contesto imprenditoriale) del country report – documento che, come si preoccupano di precisare gli stessi autori che lo hanno rilasciato il 26 febbraio scorso, non rappresenta né anticipa la posizione ufficiale della Commissione –  il Movimento nazionale dei liberi farmacisti ne riporta l’incipit, dove testualmente si afferma che “gli ostacoli alla concorrenza in Italia sono ancora notevoli”, insieme a  un successivo passaggio, dove in riferimento al Ddl concorrenza in discussione al Senato – i servizi della Commissione europea scrivono che “il disegno di legge avrebbe potuto essere più ambizioso per quanto riguarda alcune professioni regolamentate come quelle di notaio, avvocato e farmacista”.

Parole che, per Mnlf, rappresentano un’importante occasione per rivolgere un nuovo appello alla Commissione Industria del Senato, impegnata nelle fasi finale dell’esame in sede referente del provvedimento. “Ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, una istituzione europea, dopo Antitrust, associazioni dei consumatori, Ocse e tanti economisti, dicono all’Italia che non si possono fare leggi accogliendo solo le ragioni di lobby e corporazioni” si legge infatti nel comunicato dei liberi farmacisti, “ancora una volta ci viene detto di liberare le energie bloccate dagli interessi particolari.”

“La liberalizzazione dei farmaci di fascia C è tra le ‘cose da fare’ che porterebbe maggiore impulso all’economia con maggiore occupazione, investimenti e risparmi per i cittadini” afferma quindi il Mnlf. “Tutte le ragioni di chi si oppone al cambiamento sono state smentite chiaramente e a oggi nessuno riesce a spiegare perché per quale motivo reale non si debba liberalizzare questo settore della distribuzione dei farmaci.”

Il comunicato stampa dei liberi farmacisti torna quindi ai contenuti del country report: “L’Unione lo ha detto chiaramente, se ci saranno altre riforme sostanziali sarà possibile evitare procedure di rientro con una manovra che potrebbe oscillare dai 3 ai 9 miliardi di euro”scrive Mnlf, che quindi conclude rinnovando la sua richiesta ai vertici istituzionali del Paese e al principale partito della maggioranza governativa: “Il Governo e il Parlamento prendano coscienza di questi fatti e lascino al loro destino veti pro-corporativi finalizzati solo a piccoli vantaggi elettorali, facciano gli interessi dei cittadini e di coloro che sino ad oggi sono stati sacrificati sull’altare della convenienza elettorale. Il Pd ritrovi l’anima riformatrice, abbandoni le consorterie corporative, e liberi l’Italia dal Peso delle lobby.”

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