
Relazione Agcm, promosse le misure del ddl Concorrenza su sanità privata e farmaci
Roma, 19 luglio – Appuntamento annuale, ieri, nell’Aula dei gruppi parlamentari di Montecitorio, per la presentazione della Relazione sull’attività svolta nel 2021 dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, illustrata dal presidente Roberto Rustichelli (nella foto). Che ha lanciato alla politica e alle istituzioni (in particolare al Parlamento, ancora alle prese con l’esame del Ddl Concorrenza) molte e importanti sollecitazioni, prima tra tutte quella di avviare una politica pubblica che finalmente si riconosca e promuova una visione del mercato monocratica e aperta.
La concorrenza, ha affermato il presidente dell’Agcm, è una “tutela sempre importante” ma diventa “condizione irrinunciabile” – se si vuole che il mercato produca ricchezza e benessere per i consumatori – quando il potere d’acquisto si riduce e occorre “contrastare eventuali condotte collusive o sfruttamenti abusivi del potere di mercato” che potrebbero amplificare “gli effetti negativi delle dinamiche inflazionistiche”.
A supportare le affermazioni di Rustichelli, i numeri sull’attività dell’Antitrust nel quinquennio 2015-20, con interventi in materia di concorrenza che hanno generato benefici a favore di imprese e consumatori per oltre 5 miliardi di euro.
Non meno significative le cifre fornite sulle sanzioni comminate e sui procedimenti chiusi con impegni o archiviati a seguito di moral suasion: l’Agcm ha irrogato sanzioni in materia di tutela della concorrenza per oltre 1,4 miliardi di euro e ha esaminato 123 operazioni che riguardano concentrazioni, avviando l’istruttoria in otto casi potenzialmente problematici. Inoltre ha concluso 13 istruttorie in materia di intese e 11 in materia di abusi, definendo 11 procedimenti con accertamento dell’illecito e 10 con accoglimento degli impegni.
Rustichelli è inevitabilmente intervenuto anche su uno dei temi caldi del momento, la liberalizzazione del mercato dell’energia che – ha affermato – “deve essere conclusa nei termini previsti, senza ulteriori proroghe”. Il presidente dell’Agcm è tornato a ribadire quanto sostenuto più volte in passato, ovvero che “i vantaggi della liberalizzazione per i consumatori finali, anche in termini di prezzi più bassi e conseguenti risparmi, potranno pienamente dispiegarsi solo in un contesto di effettiva concorrenza tra gli operatori. Al contempo, solo se i consumatori si fanno parte consapevole e attiva nello scegliere le offerte più convenienti nel mercato si possono innescare reali dinamiche concorrenziali”.
Altre cifre sull’attività dell’Autorità: tra gennaio 2021 e giugno 2022 sono stati conclusi 57 procedimenti in materia di tutela del consumatore con accertamento dell’infrazione e 45 con accoglimento degli impegni. Il totale delle sanzioni irrogate ammonta a 100 milioni di euro. Inoltre ci sono state 119 archiviazioni a seguito di interventi di moral suasion. Nel 70% dei casi chiusi con impegni, ha detto Rustichelli, questi ultimi hanno previsto misure compensative di cui – secondo stime ampiamente prudenziali – hanno beneficiato oltre 190mila consumatori per un importo complessivamente restituito superiore a 23 milioni di euro. In una fascia temporale più ampia invece, ovvero tra il 2019 e metà 2022, l’importo totale dei rimborsi è stato pari a oltre 35 milioni di euro di cui hanno beneficiato più di 600mila consumatori.
Rustichelli – sempre in un’ottica di tutela della concorrenza e del mercato – ha anche rivolto un appello a una maggiore attenzione per la sostenibilità ambientale. “L’epocale trasformazione verso una maggiore sostenibilità ambientale se, da un lato, costituisce una formidabile sfida, dall’altro rappresenta anche una straordinaria opportunità competitiva per le imprese, a beneficio dei consumatori e dell’intera collettività” ha detto il presidente dell’Agcm, che si è detto convinto che “la concorrenza, stimolata dalla crescente sensibilità dei consumatori verso la tutela dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici, offre un’importante spinta verso una maggiore sostenibilità ambientale delle attività economiche”.
Ribadita anche la necessità – definita “fondamentale” – che le scelte di acquisto dei consumatori siano libere e che ad essi vengano rivolti “messaggi pubblicitari chiari, corretti e verificabili sulle caratteristiche ‘green’ dei beni e dei servizi”.
Rustichelli ha anche parlato della necessità di rafforzare “gli strumenti e i poteri di intervento dell’Autorità”, facendo cenno alla legge n. 238 del 2021 che, colmando una lacuna dell’ordinamento, ha attribuito all’Antitrust “in materia di accertamento e sanzione delle clausole vessatorie nei contratti con i consumatori” gli stessi poteri già previsti per la repressione delle pratiche commerciali scorrette.
“L’Autorità guarda con favore a questa ‘modernizzazione’ tanto degli strumenti applicativi del diritto della concorrenza che di quelli a tutela del consumatore” ha detto al riguardo il presidente dell’Autorità “poiché consentiranno all’istituzione di adeguare l’attività istruttoria all’evoluzione del contesto economico e tecnologico. Ritengo importante – ha concluso – dare atto a Parlamento e Governo di aver sempre preservato il valore dell’indipendenza dell’Autorità quale tratto distintivo essenziale e autentica chiave di successo dell’Istituzione in oltre trent’anni di attività”.
Ma dalla Relazione 2022 emergono anche i continui interventi dell’Autorità per interrompere la promozione e la commercializzazione online di varie tipologie di prodotti, con asserite caratteristiche terapeutiche o protettive nei confronti di Covid, in assenza di ogni riscontro di natura scientifica. In particolare, su questo terreno, l’Autorità ha svolto un’intensa attività di moral suasion nei confronti di numerosi professionisti operanti nella produzione e commercializzazione di sanificatori d’aria e/o di mascherine protettive, invitandoli a rimuovere alcuni profili di ingannevolezza e aggressività presenti nella promozione dei rispettivi prodotti, suscettibili di rappresentare un potenziale pericolo per la salute dei consumatori.
Tornando al Ddl Concorrenza, significative le osservazioni dell’Autorità in merito all’accreditamento e al convenzionamento delle strutture sanitarie private. Sebbene l’autorizzazione alla realizzazione e al relativo esercizio continui a essere condizionato a una preventiva valutazione in rapporto al fabbisogno complessivo regionale, il Ddl ha accolto tutte le altre proposte dell’Agcm che, nel complesso, ha giudicato il nuovo assetto soddisfacente. Allo stesso modo l’Autorità ha ritenuto soddisfacente anche il contenuto delle nuove disposizioni in materia di medicinali e farmaci, “pur non rinunciando a ribadire l’importanza della promozione delle dinamiche competitive nel mercato dei farmaci biologici, dato il loro peso significativo sulla spesa sanitaria pubblica, con lo stimolo dell’uso dei biosimilari, attraverso l’adozione di una disciplina che faccia leva sul criterio dell’equivalenza terapeutica”.
