Roma, 13 settembre – Per il 77% dei farmacisti dipendenti di farmacia privata (in pratica 8 su 10), non vi è alcuna possibilità di far carriera in farmacia. Sono ancora di più, 9 su 10 (93%), quelli che credono di meritare un livello d’inquadramento migliore.
Questi i risultati di una survey condotta dal Movimento nazionale liberi farmacisti, la scorsa settimana, resi noti ieri dalla sigla presieduta da Vincenzo Devito (nella foto).
A fronte di questi dati, commenta lo stesso Devito, “non ci si deve sorprendere se i farmacisti fuggono dalla professione o le facoltà hanno dei buchi nelle iscrizioni: il perchè è nella scarsa considerazione, economica e professionale, che ottengono dalle aziende in cui lavorano”.
Un campione di 610 farmacisti, scelti a seconda dell’età, genere e area di residenza, ha evidenziato anche alcune criticità relative al Ccnl, firmato due anni fa, in particolare là dove introduce un nuovo livello d’inquadramento per quei farmacisti specializzati nel fare tamponi, eletrocardiogrammi, holter cardiaci e pressori ecc. ecc..
La maggioranza, il 77% circa, non si è vista riconoscere alcun passaggio di livello da quando è stato firmato il contratto, malgrado il Ccnl lo prevedesse. Inoltre, tra quelli che hanno esplicitamente chiesto un inquadramento migliore, il 62,5% ha ottenuto risposte “evasive” del problema, mentre il 25% dei titolari di farmacia ritiene che il livello non spetti al farmacista dipendente. Questo, mentre oltre il 60% sia inquadrato nei livelli retributivi più bassi e oltre il 70% non riceva una retribuzione acessoria.
Eppure, si legge nella nota diramata dal Mnlf, “i farmacisti italiani dipendenti di farmacia privata sono consapevoli di portare un valore aggiunto alle proprie aziende, ma fanno fatica a vedersi riconosciuto questo valore. Potrebbe essere questo il motivo per cui molti scelgono di andare a lavorare all’estero o cambiano del tutto lavoro”.
Ma una tale situazione, secondo il Mnlf, può finire per condizionare anche le scelte universitarie, rendendo meno attrattiva la facoltà di Farmacia con un calo conseguente degli iscritti.
“Il paradigma deve cambiare” conclude Devito. “sono i dipendenti il vero capitale delle aziende: non semplice ‘forza lavoro’, ma opportunità di crescita”.