Roma, 11 giugno – Come recentemente ribadito da Stefano Pessina, executive chairman di Walgreens Boot Alliance (Wba), sarà anche vero che vendere i medicinali online è un’attività molto costosa e, in più, meno attrattiva di quella delle farmacie “fisiche” a causa dalla mancanza di un rapporto (che è in primo luogo un contatto umano) con il farmacista. E sarà vero anche che tutte le iniziative prese da Amazon per la farmacia e la sanità, sempre a detta di Pessina, “sono state chiuse una dopo l’altra, perché il farmaco è una cosa importante per l’uomo. Non è soltanto la pillola da prendere: è un fatto psicologico”.
Riservando tutta l’attenzione che meritano alle valutazioni del presidente esecutivo di Wba, che è e resta uno dei principali protagonisti mondiali della distribuzione di farmaci e sa quindi di cosa parla, non si può fare a meno di osservare la stridente dissonanza tra il (quasi) de profundis intonato dal presidente di Wba all’indirizzo delle farmacie online (anche se è doveroso osservare che le sue considerazioni erano prevalentemente rivolte ai farmaci) e la costante crescita (almeno in Italia) di questo mercato.
Gli ultimi dati di Iqvia sono al riguardo eloquenti: nell’intero mese di maggio la crescita del mercato online di farmacia e parafarmacia ha “surfato” in equilibrio stabile sull’onda di una crescita a doppia cifra, con un aumento intorno al più 20% a valori e al più 16% a volumi.
In valori assoluti, nei primi cinque mesi dell’anno il fatturato della farmacia online ha superato l’asticella dei 451 milioni di euro, crescendo del 20,2% sullo stesso periodo del 2023, e le confezioni vendute hanno sfiorato i 38 milioni di pezzi (+16,2% rispetto al dato dell’anno precedente).
A fare la parte del leone sono sempre gli integratori, che nelle prime 21 settimane hanno registrato un fatturato vicino ai 237 milioni di euro (+21%), corrispondente a più della metà dei ricavi totali, con più di16 milioni (+17,6%) di pezzi venduti. Le altre voci merceologiche seguono a distanza: i prodotti per la cura della persona segnano un fatturato di quasi 143 milioni di euro (+24,3%), i farmaco sop-otc toccano i 41,5 milioni (+12,2%). Marcia in progressione anche per prodotti veterinari (aumento a valori del 31,3%) e per i nutraceutici, che sempre nei primi 5 mesi del 2024 sfiorano il 15% di aumento.