Roma, 18 gennaio – Il solo annuncio del convegno sulla figura dell’assistente farmacista organizzato a Milano dalla Sda Bocconi a Milano (si terrà il prossimo 27 gennaio), al quale è annunciata tra gli altri la presenza della deputata di FdI Marta Schifone, prima firmataria di una proposta emendativa per l’istituzione di questa nuova figura professionale previo corso universitario di un anno, e del presidente di Federfarma Marco Cossolo, è bastato per provocare la pronta sortita delle sigle delle parafarmacie, fin da subito risolutamente contrarie alla nuova figura professionale (tanto da definirla “fantasiosa”), che – nell’idea di chi ne propone l’inserimento – permetterebbe di rispondere al problema della carenza di farmacisti.
Uno dei problemi, si legge nel comunicato congiunto diramato da Mnlf, Culpi, Federfardis e Unaftisp, è che una formazione come quella prevista dalla proposta emendativa di Schifone introdurrebbe in farmacia un tipo di addetto che “rischierebbe di compromettere la qualità del servizio offerto al cittadino. La gestione dei farmaci e parafarmaci è un’attività delicata che richiede competenze specifiche in farmacologia, chimica e normativa sanitaria, difficilmente acquisibili in un periodo di tempo così breve”.
Inoltre, osservano le sigle delle parafarmacie, “c’è il forte sospetto su un conflitto di interessi nella proposta, considerando che il promotore è un titolare di farmacia e potrebbe trarre vantaggio economico da una figura professionale meno qualificata e quindi potenzialmente meno costosa. Questo solleva dubbi sulla effettiva volontà d tutelare la salute pubblica rispetto a interessi economici privati”.
“Noi vogliamo difendere la figura professionale del farmacista” dichiarano quindi le sigle rappresentative dei farmacisti di parafarmacia. “Potremmo usufruire anche noi di questo tipo di impiegati ma siamo contrari perché, secondo noi, la creazione di una nuova figura professionale con formazione ridotta rischia di svalutare ulteriormente una professione già sottoposta a forti pressioni economiche e contrattuali”.
L’augurio e l’auspicio delle sigle delle parafarmacie è che il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, “condivida questa posizione e prenda una chiara posizione pubblica”, anche se “il suo silenzio sull’argomento può essere interpretato come un segnale di una possibile inclinazione a favorire gli interessi dei titolari di farmacia piuttosto che quelli della categoria nel suo complesso”.
Il comunicato congiunto di Mnlf, Culpi, Federfardis e Unaftisp si preoccupa quindi di ribadire che “la proposta di istituire una figura di assistente al farmacista diplomata dopo un solo anno di formazione appare, al momento, una soluzione frettolosa e potenzialmente pericolosa per la salute pubblica. Ci sono problemi più importanti da affrontare per tutelare la salute dei cittadini”.
“Piuttosto che cercare soluzioni rapide e poco strutturate, sarebbe auspicabile concentrare gli sforzi sull’aumento delle retribuzioni e sul miglioramento delle condizioni di lavoro dei farmacisti, per incentivare l’ingresso e la permanenza di professionisti altamente qualificati nel settore” concludono quindi le sigle delle parafarmacie. “È evidente che qualsiasi cambiamento dovrà mettere al centro la tutela della salute dei cittadini, senza scendere a compromessi sulla formazione e sulla competenza professionale”.