”banner
venerdì 10 Ottobre 2025
”banner

Generics, allarme per aumento costi, Egualia: Se settore collassa, crolla accesso ai farmaci

banner

Roma, 9 ottobre – Il comparto dei farmaci equivalenti in Italia raggruppa 102 imprese per un totale 10.900 addetti diretti, per un valore della produzione che ha toccato i 6,4 miliardi e 1,6 miliardi di valore aggiunto diretto generato. Tuttavia, l’aumento dei costi di produzione (+32% tra il 2019 e il 2023, +9,5% solo nell’ultimo anno), trainato dal rincaro delle materie prime (+40,6% sul periodo), ha eroso i margini, mettendo sotto pressione la redditività di un settore che opera già con prezzi regolati e fermi da anni.

Parallelamente cresce il rischio di concentrazione: il 46% dei medicinali equivalenti critici è oggi fornito da solo uno o due produttori, con casi in cui resta un unico fornitore per principio attivo. Un sistema così fragile espone a carenze diffuse e prolungate.

Questo il preoccupante quadro emerso dalla decima edizione del rapporto annuale Il sistema dei farmaci equivalenti in Italia 2025, realizzato dall’Osservatorio Nomisma per Egualia e presentato martedì scorso a Roma.

“Il rapporto di quest’anno ci consegna una fotografia chiara: il comparto degli equivalenti cresce, investe, dà lavoro, ma è schiacciato da regole che ne minano la sostenibilità. Se i prezzi restano fermi, mentre i costi produttivi aumentano a doppia cifra, il rischio è che molte aziende siano costrette ad abbandonare i farmaci essenziali, lasciando i cittadini senza cure di base” ha detto Stefano Collatina, presidente di Egualia (nella foto), commentando i dati del rapporto. “Non chiediamo sussidi a fondo perduto ma condizioni economiche e regolatorie eque. Non si tratta solo di investire di più, ma di spendere meglio: prezzi sostenibili, gare multi-aggiudicatarie, basi d’asta realistiche, incentivi alla produzione europea e abolizione del payback sui fuori brevetto o esclusione dal tetto di spesa. Il nostro settore non è un costo, è una risorsa: ogni euro speso per un equivalente libera risorse per innovazione e nuove terapie”.

Collatina ha poi sottolineato il rischio sistemico per il Ssn: “Se cede l’industria dei fuori brevetto, crolla l’intera impalcatura dell’accesso ai farmaci. Le carenze stanno aumentando e riguardano proprio i farmaci più critici per i pazienti cronici”.

Per contrastare queste criticità, un passaggio centrale è la valorizzazione dell’industria che già opera in Italia. “Oggi il nostro Paese vanta impianti produttivi di altissimo livello. Questa è una risorsa strategica che non possiamo disperdere. Ma se non cambiamo rotta – ha avvertito il presidente di Egualia – i farmaci prodotti in Italia rischiano di non essere più destinati al mercato interno: le aziende smetteranno di investire e progressivamente sceglieranno altri Paesi dove allocare le loro risorse. Sarebbe una perdita irreparabile per il sistema industriale e per la sicurezza nazionale”.

Collatina ha voluto alla fine anche lanciare un richiamo alla responsabilità politica: “I farmaci equivalenti non sono una commodity. Sono la spina dorsale delle terapie quotidiane per milioni di cittadini. Senza di loro non c’è Ssn sostenibile, non c’è autonomia strategica europea, non c’è equità per i pazienti” ha detto il presidente di Egualia, per concludere con un’esortazione ad assumere con urgenza decisioni concrete: “È il momento di passare dalle dichiarazioni ai fatti: il tempo è già scaduto”. 

Un appello che il Governo non mancherà di raccogliere, secondo quanto affermato dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato (nella foto), presente all’evento, per il quale “i farmaci equivalenti sono una risorsa fondamentale per garantire equità di accesso alle cure e sostenibilità del nostro Servizio sanitario nazionale. Il Governo sostiene con convinzione questo comparto, che rappresenta un presidio di salute pubblica e un pilastro industriale strategico per il Paese”.

“In questa direzione si inserisce il Testo unico della legislazione farmaceutica, un provvedimento che nasce con spirito di proattività, programmazione e sburocratizzazione” ha detto Gemmato, per concludere che “l’obiettivo è quello di dare certezze al settore, introducendo strumenti efficaci per costruire un sistema moderno e sostenibile, capace di rispondere tempestivamente ai bisogni dei cittadini e di garantire la continuità delle terapie”. 

banner
Articoli correlati

i più recenti

I più letti degli ultimi 7 giorni