Roma, 27 ottobre – Non bastassero i dazi imposti dal presidente USA Donald Trump e le politiche in materia farmaceutica dell’Europa, ritenute del tutto sbagliate e penalizzanti per il comparto produttivo più importante (per numeri) dell’intero continente, le aziende produttrici di medicinali si trovano a dover fronteggiare una nuova minaccia, del tutto imprevista ma potenzialmente dirompente. Si tratta delle parole pronunciate dal capo della chiesa romana, il pontefice Leone XIV (nella foto), in occasione del suo discorso ai partecipanti all’incontro con i Movimenti popolari tenutosi il 23 ottobre nell’Aula Paolo VI del Vaticano, inserite in un discorso dedicato alle “vecchie ingiustizie nel nuovo mondo” e all’impatto delle “novità” prodotte in particolare dai centri di sviluppo tecnologico “su tutti i principali ambiti della vita sociale: sanità, istruzione, lavoro, trasporti, urbanizzazione, comunicazione, sicurezza, difesa, eccetera”. Molti di questi impatti, ha detto il Santo Padre, “sono ambivalenti: sono positivi per alcuni Paesi e settori sociali, ma altri, invece, subiscono danni collaterali”, risultato della “cattiva gestione del progresso tecnologico”.
Proprio in questo perimetro Leone XIV ha fatto riferimento all’industria farmaceutica, “che certamente rappresenta per certi versi un grande progresso, ma non è priva di ambiguità”. ha detto il Papa nel suo discorso denso e accolto dagli applausi in diversi passaggi.
“Nella cultura attuale, non senza l’ausilio di certe campagne pubblicitarie, si propina una sorta di culto del benessere fisico, quasi un’idolatria del corpo e, in questa visione, il mistero del dolore è interpretato in modo riduttivo; ciò può portare anche alla dipendenza dall’assunzione di antidolorifici, la cui vendita va ovviamente a incrementare i guadagni delle stesse case di produzione” ha detto il Pontefice. “Ciò ha portato anche alla dipendenza dagli oppioidi, che sta devastando in particolare gli Stati Uniti; si pensi per esempio al fentanil, la droga della morte, la seconda causa di morte tra i poveri in quel Paese”.
“Il dilagare di nuove droghe sintetiche, sempre più letali” ha quindi concluso il papa americano con il passaggio forse più tagliente del suo discorso “non è solo un crimine dei trafficanti di droga, ma è una realtà che ha a che fare con la produzione dei farmaci e con il suo guadagno, privi di un’etica globale”.


