Roma, 17 aprile – Attraverso il confronto e il dialogo e lasciando il dovuto spazio alla ragione e agli interessi generali, anche i conflitti all’apparenza più aspri – come quello che nei mesi scorsi ha reso incandescenti i rapporti tra biologi e farmacisti sul tema delle analisi in farmacia con dichiarazioni in più di un caso fuori dalle righe dei massimi rappresentanti dei primi – possono essere risolti in soluzioni positive.
Un esempio della fondatezza di questo assunto arriva dalla Lombardia, dove grazie a un protocollo d’intesa sottoscritto il 15 aprile scorso tra Federfarma Lombardia e l’Ordine dei Biologi della stessa regione, le due categorie professionali hanno, per così dire, sotterrato l’ascia di guerra e intrapreso quello che si annuncia come un proficuo rapporto di collaborazione nell’interesse dei cittadini.
L’accordo, il primo in Italia nel suo genere, sarà valido fino al 31 dicembre 2026 e si propone l’obiettivo di integrare le rispettive competenze per offrire alla cittadinanza servizi sempre più qualificati e accessibili. Le farmacie di comunità, infatti, potranno avvalersi della collaborazione dei biologi per l’erogazione di consulenze nutrizionali e dietetiche, oltre che per prelievi di sangue capillare, tamponi e tutte le attività di competenza specifica dei biologi, nel pieno rispetto della normativa vigente.
“La sinergia tra farmacia e biologo, che opereranno nel rispetto delle specifiche competenze e della vigente normativa” spiega Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia “potrà facilitare al cittadino l’accesso a prestazioni sanitarie di qualità, grazie alla capillare diffusione dei nostri presìdi sul territorio”. Presidi che – anche grazie all’intesa sottoscritta tra le due categorie professionali – potranno offrire ancora più servizi e un’attività di consulenza ancora più qualificata, soprattutto negli ambiti di specifica competenza dei biologi.
L’intesa rappresenta un importante passo avanti nella costruzione di un sistema sanitario di prossimità, fondato sulla cooperazione tra figure professionali complementari, primo indispensabile tassello per realizzare concretamente quella sinergia inter-professionale senza la quale è di fatto impossibile “mettere a terra” un’assistenza sanitaria di prossimità davvero efficiente ed efficace.
Quella formalizzata in Lombardia è, di fatto, un’alleanza strategica tra le due professioni, che potenzierà il ruolo di hub di servizi sanitari sul territorio della farmacia avvalendosi dei contributi che, grazie alle sue competenze specifiche, il biologo potrà assicurare negli ambiti della prevenzione, dell’educazione alla salute e dell’assistenza nutrizionale.
“Questo accordo rappresenta un passo concreto verso un nuovo modello di collaborazione inter-professionale che valorizza le competenze dei biologi e ne riconosce la specificità professionale” conferma Rudy Alexander Rossetto, presidente dell’Ordine dei Biologi della Lombardia (nella foto del titolo insieme a Racca al momento della sottoscrizione del protocollo d’intesa). “Portare le nostre professionalità all’interno delle farmacie significa essere ancora più vicini ai cittadini, con servizi qualificati e scientificamente fondati. Con il protocollo sottoscritto martedì scorso, l’Ordine dei Biologi della Lombardia rafforza il proprio impegno per il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo del Biologo all’interno del sistema sanitario territoriale, a beneficio della salute pubblica e della qualità della vita dei cittadini”.