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lunedì 6 Ottobre 2025
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Origini Covid, la Cina ribalta le accuse degli USA: “Il Sars CoV 2 potrebbe essere nato lì”

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Roma, 6 maggio – Le guerre si combattono in molti modi, non solo con le armi, e un triste campionario delle nefandezze di ciò di cui sono capaci gli Stati, purtroppo,  è quotidianamente sotto i nostri occhi su ogni giornale,  telegiornale e telefonino. Proprio l’informazione – in particolare quella veicolata sul web – è uno degli scenari decisivi delle guerre moderne, tanto da rendere necessario il conio di una parola ad hoc per definirlo,  “infowar”Sarà questo il nuovo modo – come abbiamo già avuto modo di imparare –  con cui si farà la guerra negli anni a venire, ed è un modo molto più insidioso di altri, per la sua nefanda capacità di generare – attraverso campagne di disinformatjia e manipolazioni di ogni genere e grado a ogni livello – l’impossibilità per le persone comuni di capire quale sia la realtà degli avvenimenti.

Nell’esplosivo calderone della guerra non lineare dell’informazione può probabilmente essere anche il capitolo rappresentato dal libro bianco sulla ‘storia’ della pandemia Covid appena pubblicato e diffuso dal China’s State Council Information Office con un titolo decisamente battagliero: Prevenzione, controllo e tracciamento delle origini del Covid-19: azioni e posizione della Cina.  Si tratta di una risposta diretta agli attacchi USA, sferrati fin dall’insorgere della pandemia da Donald Trump sul finire del suo primo mandato presidenziale per attribuire tutta la responsabilità della diffusione del coronavirus Sars CoV 2 alla Cina, e segnatamente a presunte falle nei protocolli di sicurezza del  Wuhan Institute of Virology, indicato come epicentro dell’epidemia.  Posizioni che peraltro Trump ha pubblicamente e rumorosamente rilanciato non più tardi di due-tre settimane fa su covid.gov, la piattaforma governativa prima dedicata a vaccini e test della quale il commander-in-chief ha letteralmente preso possesso per promuovere le sue teorie e (già che c’è…) per attaccare  tra gli altri Anthony Fauci e Joe Biden.

Non sarà inutile ricordare, per dovere di cronaca, che ancora oggi, nonostante i tentativi e gli sforzi condotti a più riprese dalla  comunità scientifica internazionale, dalle stesse agenzie di intelligence statunitensi e ovviamente dall’Organizzazione mondiale della sanità,  manca ancora una risposta chiara e coerente sull’origine del virus Sars CoV 2.

Tornando al libro bianco cinese, è inevitabile la tentazione di leggere il documento come una risposta (e un contrattacco) alla riproposizione delle accuse trumpiane, in un momento di altissima tensione e criticità nelle relazioni USA-Cina, prodotto dal conflitto commerciale innescato dai dazi esorbitanti imposti da Trump anche al gigante asiatico.

Il documento cinese è diviso in tre capitoli, intitolati significativamente  “Contribuire con la saggezza cinese allo studio delle origini del Sars-Cov-2“, “Il contributo della Cina alla lotta globale contro il Covid-19″ e “La risposta mal gestita degli Stati Uniti alla pandemia di Covid-19″. Proprio quest’ultimo capitolo, riferisce Adnkronos Salute, conterrebbe un’accusa abbastanza esplicita che ribalta letteralmente la narrazione USA sulle responsabilità in ordine alla genesi di Covid: ci sono “prove sostanziali che suggeriscono che il Covid-19 potrebbe essere emerso negli Stati Uniti prima della sua data ufficiale e prima dell’epidemia in Cina”.

Secondo il libro bianco, dallo scoppio della pandemia Covid la “Cina ha costantemente dedicato risorse ingenti a studi collaborativi sulle origini del virus, coinvolgendo scienziati sia cinesi che internazionali” e “ha collaborato strettamente con l’Oms nello studio delle origini del virus con un forte senso di responsabilità globale e trasparenza”.

Il terzo capitolo accusa il Governo USA di aver cercato “di spostare la colpa e distogliere l’attenzione dei cittadini politicizzando spudoratamente il tracciamento delle origini del Sars-Cov-2”. Negli Stati Uniti – secondo il libro bianco – “dovrebbe essere condotta un’indagine approfondita e completa sulle origini del virus. Gli Stati Uniti dovrebbero rispondere alle ragionevoli preoccupazioni della comunità internazionale e dare una risposta responsabile al mondo”.

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