Roma, 15 febbraio – Aumentano le preoccupazioni per i dipendenti delle Farmacie comunali di Genova, messe in vendita da una deliberazione di Palazzo Tursi dello scorso 11 dicembre. A causa del parere negativo opposto dall’Avvocatura, non potrà infatti essere applicato alla decisione del Comune alcun vincolo (come chiesto dai sindacati e promesso da Palazzo Tursi) per tutelare il mantenimento dei livelli occupazionali.
A comunicarlo alle sigle dei lavoratori sono stati gli stessi vertici del Comune nel corso dell’incontro convocato ieri a Palazzo Tursi proprio per discutere il percorso di privatizzazione delle farmacie.
Nella delibera dello scorso dicembre, il Comune si impegnava “a individuare forme di valorizzazione del personale dipendente delle Farmacie Genovesi, ai fini dei pubblici concorsi, secondo le disposizioni vigenti”, spiegano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Impegno che, in buona sostanza, i vertici comunali hanno ammesso ieri di non poter onorare.
I sindacati parlano di “lavoratori indignati da tale comportamento”, annunciando che sarà fin da subito messa in atto “ogni misura volta a far valere quei pochi contenuti della delibera, frutto di mesi di lotta, che in qualche misura li tutelano. Non si escludono sia azioni di protesta, sia azioni legali nei confronti della delibera dell’11dicembre scorso e nei confronti del bando di vendita”.