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mercoledì 1 Maggio 2024
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Mucchetti: “Su ddl Concorrenza ritardi imputabili al Governo”

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Roma, 17 marzo – È ufficiale: per il “day after” del ddl Concorrenza bisognerà ancora aspettare ancora un po’, a più di un anno dalla sua approvazione (febbraio 2015) da parte del Governo. A comunicare che il provvedimento non sarà in Aula prima di aprile è stato ieri lo stesso presidente del Senato Pietro Grasso, illustrando le modifiche al calendario dei lavori, così come scaturite dalla Conferenza dei capigruppo. Che hanno appunto collocato nella settimana dal 5 al 7 aprile la discussione sui ddl Agenzie ambientali e Concorrenza, “ove conclusi dalle Commissioni competenti”, in ogni caso in coda al decreto-legge sulla riforma del credito cooperativo, in corso di esame presso la Camera dei Deputati.

Proprio al calendario ha fatto riferimento, sempre ieri, il presidente della 10a Commissione Industria Massimo Mucchetti, alla ripresa dell’esame in sede referente del ddl Concorrenza, alla presenza del sottosegretario del MISE Antonio Gentile, destinatario di un esplicito rilievo critico indirizzato al Governo, dopo la richiesta del rappresentate dell’esecutivo di rinviare la presentazione degli emendamenti dei relatori Luigi Marino e Salvatore Tomaselli, prevista per la seduta di ieri, per attendere l’esito della “riflessione su alcune questioni emerse nell’ambito dell’esame del disegno di legge”, avviata e ancora in corso tra i ministeri competenti e gli stessi relatori.

Riflessione che dovrebbe concludersi nel corso di un confronto previsto per oggi. Meglio, dunque (questo il succo dell’intervento di Gentile) attenderne conclusione ed esiti, prima della presentazione degli emendamenti dei relatori. Marino e Tomaselli, ancorché pronti a presentare proprio ieri le loro proposte di riformulazione del testo (“sintesi di buona parte degli emendamenti accantonati”, a giudizio di Marino), non hanno potuto che aderire alla richiesta del sottosegretario, anche se ciò “protrarrà i tempi di esame, anche alla luce del calendario dei lavori dell’Assemblea e dell’ormai prossima pausa connessa alle festività pasquali“.

La richiesta di Gentile dell’ennesima ancorché piccola dilazione, ha comunque offerto l’occasione al presidente Mucchetti per esprimere “forte preoccupazione per i ritardi registrati nell’esame degli emendamenti” riferiti al ddl Concorrenza e per rilevare “l’incapacità del Governo, non solo del Ministero dello Sviluppo economico, di dare risposte in tempi ragionevoli alle questioni emerse nel corso dell’esame in Commissione e sulle quali hanno svolto un gravoso ed eccellente lavoro i relatori, ai quali va il ringraziamento e l’apprezzamento della presidenza e della Commissione tutta.”

Pur assolvendo dalla responsabilità dei ritardi il sottosegretario Gentile, “da poco chiamato a ricoprire l’incarico di Governo e a seguire un provvedimento particolarmente complesso e di ampia portata”, Mucchetti ha poi voluto ricordare come, “nel corso dell’esame fin qui svolto sugli emendamenti sia stato da più parti e non di rado giudicato strumentale il ricorso a pareri contrari, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione, i quali spesso sono connessi a un’assenza di relazione tecnica che dissimula, in realtà, una contrarietà nel merito.”

Infine, dopo aver sottolineato che le difficoltà registrate nei lavori non sono in alcun modo imputabili né ai relatori, né alla Commissione nel suo complesso, indicando per conseguenza lo stesso Governo come unico responsabile del cammino a rilento del provvedimento, Mucchetti ha chiesto a Gentile “di riferire al Ministro la forte preoccupazione ora espressa, auspicando che il confronto annunciato per la giornata di domani (oggi per chi legge, NdR) possa coinvolgere anche il Ministro per i rapporti con il Parlamento.”

Anche l’altro relatore, Tomaselli, non ha mancato di indicare, accanto al ritardo “fisiologico” dell’iter legato alla complessità del provvedimento, un ritardo del Governo e i suoi uffici, confermando che per ieri “erano stati predisposti per la presentazione alcuni emendamenti dei relatori, alcune proposte di riformulazioni e alcuni emendamenti del Governo stesso.

La presentazione di tali proposte, secondo Tomaselli, può però avere luogo oggi, dopo l’esito del già ricordato confronto con il Governo. Da qui la proposta del relatore di “fissare sin d’ora il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti nella giornata di lunedì 21 marzo”, poi accolta in chiusura di seduta da Mucchetti con l’intesa che il termine possa essere differito dalla presidenza su segnalazione dei Gruppi, anche in connessione al numero degli emendamenti dei relatori.

L’avvio della discussione in Assemblea del ddl Concorrenza scivola dunque, in quella che è al momento la migliore delle ipotesi, alla prima settimana di aprile, sempre che – come Grasso e poi lo stesso Mucchetti hanno voluto precisare – sia concluso l’esame in Commissione. Che, intanto, nella seduta di martedì scorso, con il parere favorevole del rappresentante del Governo e dei relatori, ha approvato un emendamento (il n. 49.4, a firma dei senatori Luigi D’Ambrosio Lettieri, Andrea Mandelli e Luigi Perrone) che fa obbligo alla farmacie che vogliono restare aperte in orari e in periodi aggiuntivi rispetto a quelli obbligatori di darne comunicazione in futuro, oltre che all’autorità sanitaria competente e alla clientela, all’Ordine provinciale dei farmacisti.

Tutta l’attenzione, però, è concentrata sulla “sintesi” (per usare la definizione di Marino) che i relatori opereranno sugli emendamenti ammessi e accantonati all’art. 48, in particolare quelli volti a regolare – con “paletti” di diversa natura – l’ingresso delle società di capitali nella proprietà delle farmacie. Forse la Commissione ne discuterà la prossima settimana, che per singolare coincidenza è quella della Passione. Intanto, se ne parlerà molto, a bocce ancora tutte in movimento, nel corso della manifestazione professionale FarmacistaPiù, che si apre domani a Firenze e che, nella giornata di sabato, prevede due sessioni di lavori dedicate appunto al ddl Concorrenza.

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