Roma, 26 aprile – “La farmacia dei servizi è diventata realtà e la nostra professione è entrata in una nuova era, nella quale si punta a realizzare sul territorio un’effettiva ed efficace rete di prevenzione, il cui successo dipenderà dalla capacità dei farmacisti di interagire con tutti i professionisti sanitari impegnati sul territorio. In questo modo, non soltanto i cittadini avranno a disposizione in ogni quartiere un punto d’accesso privilegiato di tutto il sistema della prevenzione; ma lo stesso Ssn può contare sul più capillare meccanismo di trasmissione sul territorio di una vera medicina d’iniziativa”.
Que
sta la sintesi della relazione di Andrea Mandelli (nella foto) al Consiglio nazionale della Fofi tenutosi a Roma il 23 aprile, nel corso del quale – come di consueto – il presidente della federazione professionale ha svolto una panoramica a 360 gradi della situazione della professione farmaceutica e della farmacia nel nostro Paese, soffermandosi soprattutto sui risultati conseguiti e, ancora di più, sulle prospettive che si apriranno nel prossimo futuro se si sarà coerenti e conseguenti con quanto realizzato finora. Prospettive che non riguardano solo la sfera economica, ma il rafforzamento, anche in un ottica di sostenibilità del sistema, della centralità che farmacia e farmacisti hanno saputo guadagnarsi nel sistema sanitario nazionale.
Il lavoro non è finito, la professione è chiamata a ulteriori sforzi, primo tra tutti essere protagonista di primissima fila, magari avviandola, della grande rivoluzione culturale necessaria per “salvare” il sistema sanitario pubblico italiano, partendo dall’indispensabile cambiamento di paradigma: la salute non è una spesa, ma un indispensabile investimento, al quale è legato lo stesso destino del Paese.
Questo, alla fine, il messaggio che Mandelli ha voluto ribadire, senza mancare di illustrare più dettaglio il percorso fatto a ogni livello (a partire da quello legislativo), i problemi ancora aperti, gli obiettivi da perseguire, le cose da fare. Tutto è puntualmente contenuto nella relazione tenuta il 23 aprile scorso davanti al “parlamentino” della federazione professionale.
Dalla farmacia dei servizi ormai diventata realtà alla realtà alla formazione e aggiornamento professionale; dalle attività di prevenzione rivolte alla popolazione generale (vaccinazioni per gli over-12, oltre a quelle già disponibili per il Covid e l’influenza; servizi di telemedicina; consegna di farmaci e dispositivi necessari al trattamento dei pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semi-residenziale; analisi di prima istanza con prelievo di sangue capillare; tamponi diagnostici salivari e orofaringei, compresi i test diagnostici per il contrasto all’antibiotico-resistenza richiesti dal medico o dal pediatra) alla sinergia con tutti i professionisti sanitari impegnati sul territorio (primi tra tutti mmg, pls e infermieri); dalla sicurezza del servizio farmaceutico alla sostenibilità ambientale; dalla sfide dell’innovazione (in primis quelle che arrivano dall’intelligenza artificiale, per la quale la Fofi ha già avviato con il Politecnico di Milano un progetto per impiegarla a supporto del farmacista “in tutti i processi caratteristici della nostra professione”) alle criticità come le carenze dei farmaci, rispetto alle quali farmacie e farmacisti recitano un ruolo decisivo di contrasto; dalle attività di comunicazione (ultima delle quali la piattaforma Fofi Live) all’intensa promozione di eventi professionali di grande rilevanza e seguito, come Farmacista Più: questa la lista – tutt’altro che completa – degli argomenti toccati da Mandelli, che potranno essere approfonditi nella sua relazione. Alla quale volentieri rimandiamo, rendendone disponibile il testo a questo link.
♦ Consiglio nazionale Fofi 23 aprile 2024 – Relazione del presidente Andrea Mandelli
