Roma, 2 ottobre – Lo avevano annunciato, il presidente Nicola Zingaretti (nella foto grande) e l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato (foto piccola qui accanto), e l’hanno fatto: i cittadini della Regione Lazio tra i 18 e i 59 anni che appartengono alle fasce attive della popolazione non corrono più il rischio di non trovare il vaccino antinfluenzale nelle farmacie, alle quali oltre alla vendita viene anche consentita “l’organizzazione di un servizio di somministrazione/inoculazione del vaccino con conseguente assunzione di responsabilità”.
È quanto prevede un’ordinanza della Regione varata oggi, che demanda a un atto della Direzione Salute e integrazione sociosanitaria, in accordo con l’Unità di crisi regionale e sentite le associazioni delle farmacie, la definizione delle “modalità di distribuzione tra le farmacie delle dosi di vaccino, il prezzo unniforme di partecipazione per l’acquisto del vaccino e oò prezzo per il servizio di somministrazione/inoculazione, con onere a carico del cittadino”.
Immediato e comprensibilmente all’insegna di una grande soddisfazione il commento delle farmacie. “Accogliamo con estremo favore il provvedimento della Regione Lazio che aumenta da 36.000 a 100.000, cioè dall’1,5% al 4% del totale dei vaccini acquisiti dalla Regione, le dosi messe a disposizione dei cittadini attraverso le farmacie” afferma in una nota il presidente di Federfarma Marco Cossolo (qui a lato). “Si tratta di una decisione molto importante perché consente di tutelare la popolazione attiva che studia e lavora e che è più esposta al rischio di contagio del virus influenzale. In questo momento di emergenza legato all’aumento di contagi da Covid è fondamentale ridurre la possibilità di sovrapposizione dei sintomi tra influenza e Covid per evitare il congestionamento delle strutture sanitarie”.
“È altrettanto positivo” continua Cossolo “il fatto che sia prevista la possibilità di effettuare il vaccino direttamente in farmacia con modalità che saranno definite d’intesa con l’autorità regionale nel pieno rispetto delle norme di sicurezza. Le farmacie del Lazio, come del resto quelle di tutta Italia, sono capillarmente distribuite sul territorio e facilmente raggiungibili da tutti i cittadini. Per questo possono dare un contributo importante nell’agevolare l’accesso ai vaccini riducendo gli spostamenti e gli assembramenti”.
Il comunicato si conclude con un ringraziamento a Zingaretti e D’Amato (“per aver accolto le proposte di Federfarma, con l’obiettivo di andare incontro alla richiesta dei cittadini di potersi proteggere in modo adeguato dal virus antinfluenzale”) e con l’auspicio che, sulla scia dell’esempio del Lazio, altre Regioni adottino misure analoghe, “sia per quanto riguarda l’aumento delle dosi destinate alla vaccinazione della popolazione attiva, sia per quanto riguarda la possibilità di somministrare il vaccino in farmacia. È questa la strada giusta” conclude Cossolo “per allinearsi alla maggior parte di paesi europei, dove da tempo il cittadino può vaccinarsi nella propria farmacia di fiducia”.