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domenica 28 Aprile 2024
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Malattie rare, Cattani: “1.800 farmaci in sviluppo, ma legge Ue deve favorire la ricerca”

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Roma, 1 marzo – Malattie rare, si può ancora fare tanto sul terreno della ricerca, ma “serve un quadro regolatorio moderno e competitivo che valorizzi la proprietà intellettuale anziché indebolirla”, e dunque una politica della Commissione europea che sappia attrarre gli investimenti, sia in termini di nuovi capitali finanziari che di investimenti industriali.

Anche nella dichiarazione resa alla vigilia della Giornata delle malattie rare, celebrata il 29 febbraio,  Marcello Cattani, presidente di Farmindustria (nella foto), non perde occasione per tirare la giacca all’organo di governo Ue, colpevole a suo giudizio di aver presentato una proposta di riforma della legislazione comunitaria che – se approvata nell’attuale formulazione – penalizzerebbe fortemente il comparto produttivo, perché la prevista riduzione del periodo di protezione per l’utilizzo dei dati sui nuovi farmaci finirebbe inevitabilmente per pregiudicare la competitività del pharma europeo (e dunque anche di quello italiano).

In merito alle malattie rare, Cattani ricorda in una nota che “sono quasi 180 i farmaci approvati per le malattie rare dall’Agenzia europea dei medicinali (Ema) tra il 2002 e il 2023, grazie anche al Regolamento europeo sui farmaci orfani e alla tutela della proprietà intellettuale finora garantita, con un impatto positivo sulla salute e sulla vita di 6,3 milioni di persone con malattie rare in Europa. E sono oltre 1.800 quelli in sviluppo nel mondo (il 30% del totale), in particolare per tumori rari, patologie rare neurologiche e gastrointestinali. Medicinali che aprono nuovi orizzonti di cura per i 350 milioni di pazienti livello globale”.

“Risultati importanti, frutto di una ricerca farmaceutica sempre più tecnologica e innovativa, ma che sono un punto di partenza” osserva Cattani, ricordando che  “solo il 5% delle malattie rare ha infatti un trattamento approvato, perché la loro rarità rende complessa la Ricerca & Sviluppo di nuove terapie”.

Sul fronte malattie rare, per il presidente di Farmindustria “passi in avanti sono possibili” anche “per gli screening, la prevenzione, la diagnosi precoce, la cura e l’assistenza continua. Obiettivi che sono bene individuati nel Piano nazionale malattie rare 2023-2026. La vera sfida ora è la sua rapida attuazione per garantire un accesso alle terapie disponibili veloce e omogeneo sul territorio. Le imprese farmaceutiche continueranno a fare la loro parte” assicura in conclusione Cattani “investendo in ricerca e produzione, per dare risposte sempre più efficaci e nuove speranze di cura ai cittadini, di cui la maggior parte bambini, affetti da una patologia rara”.

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