Roma, 4 novembre – Fuoco incrociato sul Sac, l’infrastruttura tecnologica denominata del Mef che consente la trasmissione telematica dei dati sanitari e collega aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere, istituti di ricovero, policlinici, farmacie, ambulatori e altre strutture accreditate per l’erogazione dei servizi sanitari: i ripetuti blocchi e malfunzionamenti del Sistema di accoglienza centrale, con l’impossibilità di accedere ai sistemi informatici che di fatto governano, regolano e rendono possibili le procedure di erogazione dei servizi, si ripercuotono pesantemente sugli operatori che per bypassare le inefficienze dei sistemi informatici sono costretti a tornare all’antico, anche solo per prescrivere ed erogare un farmaco. I medici, ad esempio, hanno dovuto tirare fuori dai cassetti le vecchie ricette rosse, appesantendo e rallentando il servizio con inevitabili e pesanti conseguenze per i cittadini. E – manco a dirlo – delle farmacie, che alla fine sono vera la front line del Ssn, il vero punto di caduta di tutte le criticità a monte, essendo il presidio territoriale al quale i cittadini si rivolgono per avere in concreto ciò di cui hanno bisogno.
Inevitabile, dunque, che anche le sigle delle farmacie abbiano ritenuto necessario intervenire per chiedere conto e ragione di una situazione che giorno dopo giorno diventa sempre più insostenibile. Lo ha fatto nei giorni scorsi Federfarma, inviando una lettera alla Sogei, la società di servizi informatici del Mef, allo stesso ministero (per conoscenza) e alla Ragioneria generale dello Stato per rappresentare i “pesanti disagi per gli assistiti” che i malfunzionamenti dei sistemi informatici stanno provocando in diverse Regioni del Paese.
Federfarma: “Criticità preoccupanti, prima di passare alla dematerializzazione di tutte le ricette prevista dal ddl Bilancio opportuna una fase di transizione”
“Le farmacie, in quanto presidio sanitario deputato all’erogazione delle prestazioni farmaceutiche in regime di Ssn e a carico dei cittadini” scrive Federfarma “si sono trovate in una condizione di gravissima difficoltà a fronte dell’impossibilità di accedere ai suddetti sistemi informatici, anche alla luce del fatto che tale circostanza ha pesantemente condizionato lo svolgimento dell’intera attività delle farmacie stesse“.
Si tratta di problemi “particolarmente preoccupanti alla luce di quanto stabilito dall’articolo 54 del disegno di legge di bilancio 2025, presentato dal Governo alla Camera. Com’è noto, infatti, l’articolo in questione prevede la dematerializzazione di tutte le ricette farmaceutiche, affidando alle Regioni il compito di assicurare l’attuazione di tale disposizione, assolutamente generica e priva delle indicazioni operative necessarie per garantire una corretta e regolare transizione verso il nuovo sistema“.
Una previsione legislativa che, alla luce di quanto sta accadendo, rischia di configurare – Federfarma non lo dice espressamente ma lo lascia ampiamente intendere – la fattispecie dell’azzardo. I diffusi e ripetuti malfunzionamenti e blocchi del Sac di queste ultime settimane, rileva infatti il sindacato presieduto da Marco Cossolo (nella foto), suggerirebbero di effettuare, prima di procedere all’attuazione di quanto previsto dal citato articolo 54, “le opportune verifiche sull’efficienza dei sistemi informatici e sulla loro capacità di reggere all’aumento considerevole del numero di ricette dematerializzate conseguente all’attuazione di quanto previsto” dalla norma del ddl Bilancio 2025 sulla dematerializzazione di tutte le ricette farmaceutiche. Un doveroso, sacrosanto richiamo al principio di cautela, il cui rispetto è l’indispensabile precondizione per evitare i rischi e i pericoli che, come nel caso di specie, è tutt’altro che difficile prevedere.
Federfarma chiede quindi che, con la dovuta sollecitudine, vengano forniti “chiarimenti in merito ai motivi che sono alla base del malfunzionamento dei sistemi informatici di Sogei e alle soluzioni che si intendono adottare al fine di garantire l’efficienza degli stessi in vista della totale dematerializzazione delle ricette” e se “proprio a fronte di tali difficoltà, non si condivida la necessità di intervenire nelle sedi opportune per segnalare le criticità correlate all’applicazione di quanto previsto da tale articolo in assenza di indicazioni operative dettagliate e di una adeguata fase di transizione”.
Farmacieunite: “Situazione insostenibile, ora basta. Sogei provveda subito o siamo pronti ad azioni di protesta”
Anche Farmacieunite ha levato la propria voce contro i ripetuti blocchi del sistema informatico di gestione delle ricette dematerializzate, che “sta impedendo alle farmacie di consegnare all’utenza i farmaci prescritti,con gravi ripercussioni sulla cittadinanza che necessita delle medicine per la propria salute e con pesanti disagi per i farmacisti che vengono ritenuti responsabili di un disservizio” del quale, in tutta evidenza, sono invece vittime essi stessi.
“Non se ne può più: è un problema che pare non avere un termine” scrive in uno nota il presidente Federico Conte (nella foto). “Da tempo, quasi quotidianamente, siamo al centro di continui malfunzionamenti, e addirittura di interruzioni, del sistema informatico di Sogei in ambito nazionale. Oggi ad esempio (31 ottobre, NdR) in varie Regioni italiane si è registrato un nuovo blocco della piattaforma informatica che impedisce ai farmacisti l’apertura delle ricette e quindi la dispensazione dei farmaci, fatto gravissimo per chi ne ha bisogno”.
“Oltre al danno anche la beffa” aggiunge Conte “perché non abbiamo risposte da Sogei che gestisce il tutto,le segnalazioni dei problemi al sistema informatico arrivano puntualmente in ritardo. È una situazione che non può continuare in questo modo”.
Ricordando che il problema è stato segnalato anche dai medici di medicina generale dello Snami, il Sindacato nazionale autonomo medici italiani, Farmacieunite sollecita le autorità preposte “ad attivarsi affinché siano effettuati interventi sostanziali e risolutivi nei confronti delle criticità presenti nei Sistemi centrali informatici (Sac) nazionali e gestiti da Sogei”.
Perentoria la chiusura del presidente del sindacato: “Ora basta, le farmacie si sono attrezzate per offrire affidabilità e servizi impeccabili all’utenza, svolgono un’attività indispensabile per il Servizio sanitario nazionale e sono fonte di vita per la popolazione che necessita di cure. Non ci stiamo più ad essere l’elemento di unione di un disservizio tra utenza e chi gestisce in ambito nazionale la piattaforma informatica” conclude Conte. “Questa situazione deve terminare e se sarà necessario saremo pronti ad azioni di protesta”.