Roma, 24 gennaio – Pur senza essere schierati dalla parte degli apocalittici che sostengono che Donald Trump sia il mutageno che rischia di trasformare la democrazia Usa in qualcosa che con la democrazia non ha niente a che vedere, non si può disconoscere che la valanga di ordini esecutivi dettati dal nuovo presidente americano subito dopo il suo insediamento alla Casa Bianca qualche perplessità finisce in effetti per generarla.
Prima ancora che si spegnesse l’eco della pesante decisione di avviare la procedura per uscire dall’Oms, Trump sembra aver ordinato, secondo quanto riportano alcuni media statunitensi, la sospensione delle comunicazioni esterne (report scientifici, aggiornamenti dei siti web, avvisi sanitari) a tutte le agenzie sanitarie federali.
Per intenderci, il presidente sarebbe intenzionato a silenziare authority di grande rilievo scientifico e ben note in ogni angolo del pianeta come i Centers for Disease Control and Prevention -Cdc, la Federal drug administration -Fda e li National Institutes of Health (Nih), solo per citare i più noti.
I relativi provvedimenti – secondo quanto riferisce il Washington Post – sono stati consegnati un paio di giorni fa al personale delle agenzie all’interno del Dipartimento della Salute degli Stati Uniti. Non sono però stati resi noti i motivi che hanno portato a imporre il silenzio sulle attività di comunicazione esterna, né tanto meno la durata del provvedimento, che secondo alcune fonti potrebbe essere una pausa per rivedere il sistema di funzionamento della comunicazione pubblica.
Per quanto è dato sapere al momento, non è chiaro se il “keep quiet for now” imposto dal Commander in chief riguarderà anche i rapporti prodotti dalle agenzie sanitarie federali sui focolai di influenza aviaria in corso in Usa.